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BERLINALE 2022 Concorso

Giovanni Pompili • Coproduttore di Alcarràs

“Mi sono appassionato a questa storia corale e familiare”

di 

- BERLINALE 2022: Il produttore italiano ci parla del suo coinvolgimento con la sua Kino Produzioni nel film di Carla Simón, vincitore dell’Orso d’Oro

Giovanni Pompili  • Coproduttore di Alcarràs

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, sincero e poetico ritratto famigliare ambientato in Catalogna diretto dalla spagnola Carla Simón. A coprodurre il film è stato l’italiano Giovanni Pompili con la sua Kino Produzioni. Selezionato nel 2020 ai Producers on the Move di EFP, Pompili è stato recentemente impegnato in Silent Land [+leggi anche:
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della regista polacca Aga Woszczynska, nel premiato Sole [+leggi anche:
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di Carlo Sironi e nei nuovi progetti di Michele Vannucci, Laura Luchetti, Giovanni Piperno. In cantiere altre due co-produzioni, una olandese e una argentina.

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CinecittàNews: Com’è nata questa avventura produttiva?
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, e durante il TorinoFilmLab di cinque anni fa l’ho incontrata insieme alla produttrice Maria Zamora. Si è creata da subito una corrispondenza di visioni comuni. Certo realizzare un film in catalano non era semplice, ma grazie anche al nuovo Fondo italiano per le coproduzioni minoritarie ci siamo riusciti. Era importante accompagnare il film anche nella postproduzione, stare al fianco della regista nella fase finale. Lo abbiamo infatti montato a Roma con un gruppo di professionisti italiani, tra cui il colorist Angelo Francavilla, che lavora anche con Matteo Garrone.

Di questa storia cosa lha colpita?
Carla ha un grande talento nel lavorare con racconti veri, ispirati alla sua esperienza di vita, ama anche dirigere i bambini e si vede. Mi sono appassionato a questa storia corale e familiare, su generazioni che si trovano in una situazione di crisi per un mondo che sta cambiando e che inevitabilmente porta frizioni interne. Poi c’è anche un tema politico nel film, che non è esplicito, ma fa parte di una nostra cultura e tradizione agricola, che è messa in crisi da un sistema che porta a non valorizzare quello che è il lavoro della terra. La cosa interessante del film era che il cattivo è chi vuole convertire i campi in energia solare, una risorsa che pure va nella direzione della sostenibilità ambientale. Ma esiste anche la risorsa sociale e non va dimenticata.

Avete incontrato difficoltà produttive?
La pandemia ha rallentato le riprese, tanto che le abbiamo dovute spostare da un anno all’altro perché per raccontare il mondo degli agricoltori di pesche non si può che girare a giugno. Anche il casting non è stato semplice. Per scegliere gli attori del film, tutti non professionisti, sono state provinate oltre 9.000 persone, andando a cercare nei piccoli paesini della Catalogna i giusti interpreti.

In generale, che film le interessa produrre?
Per me è importante sostenere quegli autori dallo sguardo ben definito e dalla personalità artistica. In un momento in cui il mercato sta cambiando e c’è tanta produzione audiovisiva che non permane, voglio fare film che, invece, restino nella nostra memoria, soprattutto esplorando tematiche attuali, anche politiche, che hanno a che fare con la complessità della nostra epoca. Ad esempio, il nuovo film di Laura Luchetti, La bella estate, è tratto da un racconto di Cesare Pavese sulla formazione emotiva a prescindere dal genere. Lo gireremo quest’anno, come anche il nuovo di Carlo Sironi. Ma ho in progetto anche due co-produzioni, una olandese e una argentina.

Quanto è complicato fare il produttore indipendente in Italia?
È difficile, molto. Ma ti dà anche la possibilità di avere la libertà di scegliere progetti senza compromessi con i committenti che hanno delle necessità editoriali e commerciali. Io metto più al centro la costruzione e la definizione dell’autore, accompagnandolo in una crescita comune. Certo la sfida è continua, ma se porta a risultati come Alcarràs, ne vale la pena.

Alcarràs arriverà nelle sale italiane?
Uscirà a maggio distribuito da I Wonder Pictures. Il cinema sta vivendo un momento difficile, ma sono sicuro che film con una personalità e un’identità ben definita come Alcarràs saranno premiati da un pubblico cinefilo. Questo è un film sincero che saprà emozionare gli spettatori in maniera reale e graduale, accompagnandoli nel mondo della famiglia Solé.

In collaborazione con

 

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