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FANTASIA 2022

Raúl Cerezo, Fernando González Gómez, Javier Trigales e Rubén Sánchez Trigos • Registi e sceneggiatori di Viejos

“Ci piaceva il tema delle persone anziane che si ribellano alla società che le sta abbattendo”

di 

- I registi e gli sceneggiatori ci parlano di questo nuovo e intricato film, in cui gli anziani non sopportano più di essere ignorati

Raúl Cerezo, Fernando González Gómez, Javier Trigales e Rubén Sánchez Trigos • Registi e sceneggiatori di Viejos
I registi Raúl Cerezo e Fernando González Gómez, e gli sceneggiatori Javier Trigales e Rubén Sánchez Trigos

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, appena proiettato al Fantasia International Film Festival, gli anziani fanno in modo da non essere più ignorati, mentre una famiglia arriva lentamente a una semplice conclusione: dopo la morte della nonna, neanche il nonno (Eguileor Zorion) si sente granché bene. E continua a dir loro che moriranno tutti. Ce ne parlano i registi del film Raúl Cerezo e Fernando González Gómez e gli sceneggiatori Javier Trigales e Rubén Sánchez Trigos.

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Cineuropa: Abbiamo tutti relazioni complicate con gli anziani, questo è certo. Cosa vi ha fatto venire voglia di fare un film sull’argomento?
Raúl Cerezo: Tutto è iniziato con un cortometraggio, e per molto tempo tutto ciò che abbiamo avuto è stata la scena della cena, quando il nonno annuncia casualmente alla sua famiglia che moriranno tutti. Ci è piaciuta l’idea, che ha continuato a svilupparsi. Ci è piaciuto anche il tema delle persone anziane che si ribellano alla società che le sta annientando.

Fernando González Gómez: La cosa davvero pazzesca è che, considerando che è partita da un'idea sviluppata 10 anni fa, la posizione degli anziani rimane esattamente la stessa. Almeno nella nostra società.

Javier Trigales: C'è anche un'altra ragione, una ragione cinematografica: adoriamo i film horror e amiamo vedere queste persone sedute nell'oscurità, come se avessero una connessione con la morte. Abbiamo pensato a film come Shining o Rosemary's Baby, o Poltergeist II: L’altra dimensione, che aveva questo personaggio potente, il reverendo Kane. Sono più vicini alla morte, si potrebbe dire, quindi  in queste storie portano qualcosa di più oscuro.

Sì, ma ti senti quasi in colpa quando cominci ad aver paura di loro. Dopotutto, sono solo più vecchi!
Ruben Sanchez Trigos: Vogliamo rispettare gli anziani ma, ancora una volta, quando pensi ad esempio a Rosemary's Baby, possono anche nascondere le cose. È lo stesso in questo film. Alla fine, abbiamo paura di qualcosa di cui non dovremmo aver paura.

R.C.: Ecco perché il titolo del film in spagnolo (Viejos, vecchi n.d.r.) è un po' peggiorativo. Molti anni fa, ho parlato con questa grande casa di produzione in America Latina. Quando ho lanciato l'idea, non erano affatto interessati: non volevano mostrare le persone anziane in questo modo. Erano persino disgustati. Il fatto che si sentissero così mi ha fatto venire voglia di lavorare ancora di più sulla sceneggiatura.

Per tutta  risposta avete aggiunto la scena di nudo frontale?
F.G.G.: Per dimostrare che si sbagliavano! Era importante dimostrarlo, anche perché è naturale. È la vita. Sono le persone che invecchiano. Nel caso di Zorion, che è un attore così bravo, quando stavamo girando la scena della doccia, le persone correvano da lui, cercando di coprirlo. Ha rifiutato, girando completamente nudo [risate]. Per lui non è stato un problema. Ad altri dovevamo far capire loro che era importante. Volevamo prenderci davvero cura di questi personaggi, assicurarci che si adattassero tutti a questo mondo.

J.T.: È importante, anche perché il tuo corpo cambia tanto con l'età. È più debole, ti ammali, non ti riconosci riflesso nello specchio. È ancora un tabù nella nostra cultura, quindi volevamo metterlo in primo piano.

R.S.T.: Sono sempre stato così spaventato da questa scena in Shining, con una giovane donna in una vasca da bagno che invecchia rapidamente. Avevo più paura di lei che delle gemelle! C'era un qualcosa nel modo in cui veniva mostrato il suo corpo.

F.G.G.: Vedi queste scene di folle vulnerabilità, di qualcuno esposto in quel modo e, all'improvviso, non è solo "pazzo". È un vecchio che parla con una ragazza del passato. Vediamo questa evoluzione, tutti questi diversi momenti. Chiede a sua nipote: "Quante volte te l'ho detto?" "Molte volte." Dice: "Grazie". È grato, perché normalmente le persone si infastidiscono, sentendo la stessa storia più e più volte.

C'è questa idea che se non puoi fidarti dei tuoi anziani, di chi puoi fidarti? Ma nel film la famiglia non offre alcuna protezione.
R.C.: Mostriamo una famiglia distrutta, sì. Hanno tanti problemi e poi tutto implode. Ma ciò che è molto significativo è che in realtà non si sostengono a vicenda. Ognuno affronta questi problemi da solo.

F.G.G.: Volevamo prenderci del tempo per creare tensione. Stanno cenando e poi succede qualcosa di strano. Guardano fuori dalla finestra e succede qualcosa di strano. Sono tanti gli elementi che iniziano a invadere questa normale routine quotidiana. Si vanno lentamente diffondendo. Presto diventa chiaro che sta succedendo qualcosa, qualcosa di grosso. Non è solo il loro nonno ad essere improvvisamente impazzito.

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(Tradotto dall'inglese)

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