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BERLINALE 2023 Panorama

Frauke Finsterwalder • Regista di Sisi & I

"Mi deprimo davanti ai film storici quando fanno finta che queste persone si siano comportate correttamente"

di 

- BERLINALE 2023: La regista tedesca ci ha parlato della stimolante libertà di ignorare i fatti storici e concentrarsi sulla storia

Frauke Finsterwalder • Regista di Sisi & I

Quando la contessa ungherese Irma si unisce, come dama di compagnia, all'imperatrice austriaca Sisi, dallo spirito libero ma perennemente infelice, viene catapultata in un mondo caotico fatto di diete ferree, lunghe passeggiate e una corte sessualmente fluida e drogata. Il loro rapporto di squilibrio e di co-dipendenza, che si avvicina sempre di più a Sisi, non solo viene abilmente portato in vita dalle due interpretazioni di spicco delle protagoniste in Sisi & I [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Frauke Finsterwalder
scheda film
]
, proiettato nella sezione Panorama della settantatreesima edizione della Berlinale, ma anche dalla narrazione giocosa della regista Frauke Finsterwalder.

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Cineuropa: Negli ultimi anni sono state realizzate diverse produzioni su Sisi, ma i film con Romy Schneider restano per molti i preferiti, anche se fortemente romanzati. Perché ci piace tanto questa versione della storia?
Frauke Finsterwalder:
Quando uscirono i film originali, nel mondo germanofono era un periodo in cui grandi parti del paese erano distrutte. Quei film erano una promessa di un altro mondo. Sono film molto belli, ma non mi interessano particolarmente. Il mio film non è un film biografico o storicamente accurato. È la storia di Irma, la sua dama di compagnia. Prende il nome da una persona storica, ma è anche finzione assoluta.

Il loro rapporto è molto umano, a volte divertente e a volte tragico. Irma tiene Sisi su questo piedistallo, ammirandola.
Irma incontra una persona che in realtà è più grande della vita per quanto riguarda la libertà, e non il galateo di corte. C'è molta vicinanza fisica, persone sedute quasi l'una sull'altra sui divani. Non sembra che lei sia l'imperatrice. I film storici mi deprimono quando fanno finta che queste persone fossero sempre sedute rigidamente sulle loro poltrone e si comportassero in modo corretto. Non credo affatto che ciò sia accurato.

Da un lato, Sisi è vittima delle circostanze, ma allo stesso tempo vuole avere la botte piena e la moglie ubriaca. È un personaggio molto contraddittorio. Quale Sisi volevi mostrare sullo schermo?
Volevo che fosse sorprendente. È un continuo cambiamento di emozioni e stati d'animo. Mi immagino nei panni di Irma e cosa mi attirerebbe di Sisi. Anche l'attrice che la interpreta, Susanne Wolff, è così. Ha molta energia fisica.

Il film sembra inoltre essere molto moderno, quasi anacronistico a volte, per la scelta della musica e dei costumi.
Mi piace molto la musica pop e ho deciso di inserire delle canzoni nella sceneggiatura, come quella dei Portishead. È buffo perché non mi piacevano molto i Portishead quando sono arrivati sulla scena musicale. O la scena in cui Victor trucca Sisi davanti allo specchio. C'è un documentario su Nico in cui lei è sul palco, ma sta guardando uno specchio per il trucco. Le canzoni hanno ispirato anche i costumi. Ci siamo ispirati agli anni sessanta e settanta del ventesimo secolo. Questi ultimi, a loro volta, hanno innescato l'idea di girare in 16 mm, piuttosto che in digitale o in 35 mm.

Questo è anche il primo film che hai diretto dopo dieci anni. Perché ora e perché questa storia?
Ho scritto diverse cose nel corso degli anni. Ma ci sono state anche ragioni personali per il distacco. A volte ci vuole un po' di tempo per capire le cose. Ora che mi sono divertita così tanto a fare questo film, sto già lavorando al prossimo, perché non voglio aspettare così tanto. È anche meglio per la mia famiglia che io diriga i film invece di dirigere le persone a casa.

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(Tradotto dall'inglese da Alessandro Luchetti)

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