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CINEMED 2023 Cinemed Meetings

Luca Cabriolu • Produttore di Sottoterra

"Mi piace scoprire giovani registi"

di 

- Il produttore italiano parla del progetto di Mohamed Hossameldin e della fitta agenda della società sarda Ombre Rosse Film Production

Luca Cabriolu  • Produttore di Sottoterra

Fondata nel 2013 e gestita da Luca Cabriolu e Andrea di Blasio, la società cagliaritana Ombre Rosse Film Production partecipa al 45° Festival du Cinéma Méditerranéen  di Montpellier, dove propone per la borsa di sviluppo Cinemed Meetings (leggi la news) il progetto Sottoterra di Mohamed Hossameldin, coprodotto dalla francese Manny Films.

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Cineuropa: Cosa l'ha attratta del progetto Sottoterra?
Luca Cabriolu: Conoscevo il lavoro di Mohamed Hossameldin, che ha diretto il secondo episodio della serie Zero, e mi aveva mostrato i suoi cortometraggi (tra cui Yousef, candidato ai David di Donatello 2019 e proiettato in concorso internazionale a Clermont-Ferrand 2019), il primo dei quali ispirerà Sottoterra. Mi piace la sincerità di questa storia perché è un po' la sua: è arrivato a Roma dall'Egitto all'età di 13 anni, non parlava una parola di italiano, pensava che il padre lo avrebbe iscritto a scuola ma si è ritrovato inserito in una strana officina, a lavorare come uno schiavo quando l'unico suo sogno era studiare musica. Ed è solo grazie a un incontro provvidenziale con un musicista un po' più anziano che riesce a emanciparsi. Mohamed è stato selezionato per il workshop Meditalents, dove ha iniziato a scrivere il lungometraggio, e allo stesso tempo ho proposto il progetto a Philippe Gompel e Birgit Kemner della società francese Manny Films, che conoscevo bene. A loro è piaciuto il progetto ed eccoci qui insieme, a Cinemed. La prima stesura della sceneggiatura è in fase di ultimazione e stiamo per richiedere un finanziamento per la coproduzione franco-italiana.

In Francia attualmente c'è un'entusiasmante generazione di registi figli dell'immigrazione nordafricana, mentre in Italia non è così, Mohamed è una specie di eccezione, quindi la coproduzione con la Francia ha senso. Speriamo anche di trovare anche un partner egiziano. Se tutto va bene, le riprese potrebbero svolgersi nell'inverno 2024-25.

Qual è la linea editoriale di Ombre Rosse Film Production?
Siamo una piccola società, ma siamo un po' pionieri perché in Sardegna non esisteva una vera e propria casa di produzione, a parte le strutture dedicate ai progetti di un singolo regista, come ad esempio Salvatore Mereu. Al momento produciamo soprattutto opere prime e molti cortometraggi, soprattutto in vista di un successivo lungometraggio. Mi piace scoprire giovani registi e partecipo regolarmente al Festival di Clermont-Ferrand e ai mercati di coproduzione. Questo non esclude un sequel, perché l'anno prossimo gireremo Rabbia dentro, il secondo lungometraggio di Fabiomassimo Lozzi, una sorta di Brokeback Mountain ambientato nel mondo del calcio e nell'atmosfera un po' fascista di una città di provincia del centro Italia, un progetto coprodotto dalla società francese Offshore.

Siamo inoltre coinvolti in tre progetti stranieri come coproduttori di minoranza, dato che l'Italia ha ora un fondo equivalente all'Aide aux Cinémas du Monde francese: Panopticon di George Sikharulidze con Georgia (20 Steps Productions), Francia (Filmo 2) e Romania (Tangaj) , di cui è stata completata la post-produzione; The River di Haris Raftogiannis con Grecia e Kosovo; Kaye del cileno Juan Pablo Cáceres, questi ultimi due anche in post-produzione. George Sikharulidze e Juan Pablo Cáceres hanno entrambi partecipato alla residenza della Cinéfondation al Festival di Cannes. Tra l'altro, ho conosciuto George a Cinemed, dove aveva un progetto nel programma Du court au long, mentre io stavo facendo un pitch per la Bourse d'aide au développement.

Infine, sul fronte del cinema italiano, Il sogno dei pastori di Tomaso Mannoni uscirà probabilmente a fine anno, mentre le riprese de La guerra di Cesare di Sergio Scavio sono terminate da poche settimane.

Come giudica il clima italiano del momento per il tipo di film che producete?
Riusciamo a finanziare i film, ma non è facile trovare una distribuzione in Italia per i giovani film d'autore. E le sale cinematografiche stanno attraversando un periodo difficile: devono ripensarsi, rinnovarsi ed essere molto più accoglienti per tornare ad attrarre un pubblico che è stato catturato dalle serie tv.

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(Tradotto dal francese)

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