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BLACK NIGHTS 2023 Concorso Opere prime

Aylin Tezel e Yvonne Wellie • Regista e produttore di Falling into Place

"Credo che ci sia una forma di magia nei film con piccoli budget"

di 

- Abbiamo incontrato i registi di questa storia d'amore a più livelli ambientata in Scozia e nel Regno Unito

Aylin Tezel e Yvonne Wellie • Regista e produttore di Falling into Place
Yvonne Wellie (a sinistra, © Peter Hartwig) e Aylin Tezel (a destra, © Stefan Klüter)

L'attrice tedesca Aylin Tezel ha presentato il suo debutto alla regia, Falling Into Place [+leggi anche:
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, nel concorso Opere Prime del Black Nights Film Festival di Tallinn. Tezel ha anche scritto la sceneggiatura e interpretato il ruolo principale femminile. Abbiamo parlato con lei e con la sua produttrice Yvonne Wellie, della Weydemann Bros, con sede a Colonia, delle difficoltà nel produrre un film tedesco all'estero.

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Cineuropa: Perché ha voluto raccontare questa storia nel Regno Unito?
Aylin Tezel:
La storia mi è venuta in mente per gioco. Ero a Londra con un’amica e stavo facendo una passeggiata a Victoria Park. Abbiamo parlato di sogni. Ci sentivamo entrambe molto piccole e il sogno sembrava così grande. Così le ho detto: "Sai, forse dobbiamo iniziare con un piccolo passo". Le ho detto che avrei messo un timer per 30 minuti e che avremmo scritto una scena di un film, una poesia o una canzone. Subito ho sentito nella mia testa un dialogo tra una donna e un uomo. L'uomo dice: "La vita è solo una ripetizione di distrazioni per farti dimenticare che morirai, finché non muori". La donna risponde: "È per questo che siamo stati mandati qui, per distrarci da noi stessi?". Così è iniziato il dialogo. E l'ho scritto fino alla fine, quando quasi si baciano. Poi è scattato il timer. Da quel momento in poi, i due personaggi hanno vissuto nella mia mente. Più tardi ero Scozia per festeggiare il Capodanno. Il primo gennaio mi sono seduta in un caffè e ho iniziato a scrivere la storia di quelle due persone, Kira e Ian. Credo sia questo il motivo per cui la storia mi è venuta in mente anche in inglese. La mia lingua madre è il tedesco, ma sento che c'è qualcosa nella lingua inglese che attiva la mia creatività in un altro modo. E c'è qualcosa nell'umorismo della lingua inglese che amo.

Yvonne Wellie: Naturalmente abbiamo discusso se avrebbe funzionato fare il film in lingua inglese e fuori dalla Germania. Sapevamo che sarebbe stato difficile ottenere i finanziamenti per questo tipo di progetto. Ma d'altra parte, l'isola scozzese e Londra come location del film ci sembravano molto ovvie anche dal punto di vista della storia. Ho pensato a Kira, la protagonista femminile, come a una persona che non si trova nel suo luogo d'origine e che sta lottando per trovare il proprio posto, quindi la fuga a Londra aveva senso per lei.

Quali sono state le difficoltà più grandi per la produzione?
Y.W.
: La sfida maggiore è stata il finanziamento, perché di fatto è una produzione a maggioranza tedesca, quindi un film tedesco, ma è completamente ambientato al di fuori del Paese. È più difficile trovare dei partner. Con i finanziatori si ha, ovviamente, l'obbligo di spendere soldi anche in Germania. Siamo stati fortunati a trovare emittenti come WDR, SR e Arte e ad avere finanziamenti da Film und Medienstiftung NRW, DFFF, Creative Europe e, per quanto riguarda la Scozia, da Screen Scotland. Naturalmente, abbiamo dovuto accettare molti compromessi a causa del budget finale, anche perché si tratta di un'opera prima. E l'impianto di questa sceneggiatura è piuttosto ampio, visto che contiene due storyline parallele. Avevamo un budget ridotto, ma Aylin, da scrittrice creativa qual è, è riuscita a trovare un modo.

A.T.: C’era una certa pressione nell’avere un budget molto ridotto per un grande film con molte location e molti personaggi. Abbiamo anche viaggiato in Scozia, a Londra e in Germania. I giorni di riprese erano molto pieni. Dovevamo coprire moltie scene durante il giorno. Ma credo che ci sia una forma di magia nei film a piccolo budget. Le persone che si impegnano lo fanno davvero con il cuore, con ispirazione e passione. Tutti erano estremamente coinvolti in questo progetto.

In che modo la vostra storia d'amore è diversa dalle altre?
A.T.:
Anche se stiamo raccontando una storia d'amore tra due persone o tra due anime perse, stiamo anche raccontando due storie di amore per se stessi. Incontriamo queste due persone, che all'inizio non provano molto amore verso se stesse e anzi stanno scappando da se stesse. Poi iniziano a trovare una strada che permette loro di vedersi davvero.

Qual è stato il suo approccio alla regia del film?
A.T.: Sin dall'inizio ho voluto utilizzare una telecamera a mano. La camera doveva essere vicina alla storia e ai due personaggi principali, doveva muoversi con loro. Doveva sentire i battiti del loro cuore. E avevo un'idea precisa sul concept del colore, per il quale mi sono ispirata ai colori autunnali del paesaggio scozzese. Inoltre alcuni personaggi sono associati a un colore specifico in base alla percezione che Kira ha di loro. Kira, ad esempio, ha tutti i toni del blu. Il suo ex fidanzato quelli rossi.

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(Tradotto dall'inglese)

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