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FIPADOC 2024

Pau Faus e Sergi Cameron • Regista e produttore di Fauna

"Uno sguardo impegnato accomuna tutti i nostri progetti"

di 

- La complicità politica e creativa caratterizza questa coppia di cineasti che, dopo il successo della loro magnifica favola ecologica, intendono continuare a realizzare docufiction con un messaggio

Pau Faus e Sergi Cameron • Regista e produttore di Fauna
Sergi Cameron (a sinistra) e Pau Faus

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intervista: Pau Faus e Sergi Cameron
scheda film
]
, un documentario che parla di sperimentazione animale, ha partecipato a numerosi festival internazionali dopo la sua anteprima a Visions du Réel. Ora è anche al FIPADOC, e in questa occasione abbiamo intervistato il suo regista e co-sceneggiatore Pau Faus e il co-sceneggiatore (insieme a Julia R. Aymar) e produttore Sergi Cameron (Nanouk Films).

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Cineuropa: Come è nato il vostro sodalizio come cineasti?
Pau Faus:
Nel 2015 bussai alla porta della Nanouk Films con 200 ore di filmati che pensavo potessero diventare un film. Nove mesi dopo abbiamo presentato Alcaldesa in anteprima a Malaga. In seguito, il film ha partecipato a una cinquantina di festival internazionali, è stato per sei settimane in cartellone e ha vinto il Premio Gaudí per il miglior documentario.

Sergi Cameron: Pau non veniva dal mondo del cinema, né aveva una formazione accademica in questo campo, ma il suo primo lungometraggio è un documentario che lascia un segno prezioso nella cinematografia catalana. Il suo sguardo intuitivo e intelligente e il suo modo empatico di lavorare mi ispirano a continuare a crescere insieme.

Cosa vi muove, vi motiva, vi mobilita come filmmaker?
P.F.:
Rendere visibili elementi centrali della nostra società attraverso personaggi secondari. In Alcaldesa conosciamo i lati positivi e negativi della politica istituzionale attraverso un attivista giovane e inesperto. In Fauna vediamo le contraddizioni della ricerca scientifica attraverso la vita quotidiana di un umile pastore di pecore. Trovo questo scontro tra innocenza e complessità stimolante e allo stesso tempo necessario per confutare i discorsi dominanti.  

S.C.: Una sorta di crociata contro il cinismo, in un momento di sfiducia e disillusione generalizzata. La paura è pericolosa e genera individualità e fascismo, quindi sono mosso dalla politica.

Ritenete di fare film che fanno riflettere il pubblico?
P.F.:
Alcaldesa è politico e Fauna è poetico. La grande sfida di quest'ultimo è stata quella di parlare di qualcosa di controverso come la sperimentazione animale senza rinunciare alla bellezza. Quello che poteva essere qualcosa di frivolo ha finito per essere il più grande successo del progetto.

S.C.: Uno sguardo impegnato sulla politica è l'asse che unisce tutti i progetti di Nanouk, dalle proposte più rischiose a quelle incentrate sull'intrattenimento. 

Perché la docufiction per raccontare questa storia?
P.F.:
Non è una questione di preferenze, è solo un'altra forma di dialogo. A volte, perché ne esca qualcosa di buono, la cosa migliore da fare è filmare discretamente da un angolo; altre volte, invece, è necessario intervenire e proporre situazioni. Ogni documentario è un'interpretazione creativa della realtà, come ci si arriva nel mio caso dipende dal momento e dalla storia che si vuole raccontare.

S.C.: Penso che ogni metodologia abbia il suo film e non il contrario. Come creatore, sono più interessato al modo in cui ci si arriva che al risultato; come spettatore mi interessa tutto.

Vedendo Fauna risulta chiaro che sfuggire alla tecnologia non è possibile...
P.F.:
L'errore è credere che i progressi tecnologici ci salveranno. La salvezza sta nel trovare un equilibrio e questo si può ottenere solo rallentando. Il movimento ambientalista ci avverte da decenni: senza decrescita non c'è soluzione.

S.C.: In questo senso, Pau (come regista) e io (come produttore) abbiamo avuto opinioni divergenti che ci hanno portato a discussioni proficue. Non posso essere un negazionista della tecnologia perché in questo momento è ciò che dà senso alla nostra esistenza come specie. Mettiamo prima in discussione il nostro modo di vivere e poi lasciamo che la tecnologia aggiusti ciò che non siamo stati in grado di salvare. Mettiamo la tecnologia al servizio della pace e della felicità... lavoriamo per le buone cause!

Dopo Fauna, quali progetti avete in cantiere insieme?
P.F.:
Realizzare un documentario significa affrontare momenti di incertezza ed è fondamentale sapere che c'è qualcuno che si fida di te. Fauna è stata la nostra seconda esperienza insieme e ha confermato che ci capiamo bene. Sicuramente ci saranno altri progetti.

S.C.: Pau sta lavorando allo sviluppo di un nuovo documentario, ma è ancora troppo presto per parlarne. Possiamo dire che sarà più ambizioso dei precedenti e che cercheremo alleati internazionali per realizzarlo al meglio.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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