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VENEZIA 2024 Concorso

Delphine e Muriel Coulin • Registe di Noi e loro

"Il film è un intreccio di amore e odio"

di 

- VENEZIA 2024: Le registe francesi decifrano il loro nuovo film, un dramma familiare e politico sull'amore paterno e fraterno, il tradimento e la questione del perdono

Delphine e Muriel Coulin • Registe di Noi e loro
(© Fabrizio de Gennaro/Cineuropa)

Presentato in concorso all’81ma Mostra di Venezia, Noi e loro [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Delphine e Muriel Coulin
scheda film
]
è il terzo lungometraggio delle registe francesi Delphine e Muriel Coulin.

Cineuropa: Cosa vi ha spinto ad adattare il romanzo Quello che serve di notte di Laurent Petitmangin?
Delphine Coulin: Un giorno dissi a mia sorella: “Se fai qualcosa, ti perdono; qualunque cosa tu faccia, sarai sempre mia sorella”. Per Muriel, invece, dipendeva dall'atto commesso, non si trattava quindi di amore incondizionato. Era una discussione ricorrente tra noi e, quando abbiamo scoperto il libro, era proprio questa la domanda che prendeva forma nelle sue pagine: un padre si trova di fronte a quello che considera un tradimento da parte del figlio e si chiede se sarà in grado di perdonarlo.

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Muriel Coulin: È anche una questione di continuare ad amare. Come si fa ad accettare l'altra persona, continuare a vederla, ecc. quando non si approva affatto ciò che pensa o fa?

D.C.: Dato che stiamo parlando di un padre, c'è una dimensione in più. Si tratta di un disaccordo politico e il padre si chiede dove ha sbagliato nell'educare il figlio. Non ha gli stessi valori del figlio, che ora afferma di essere un seguace dell'estrema destra. In quale momento non è riuscito a trasmettere i valori in cui crede? In che modo un padre è responsabile delle opinioni e delle azioni del figlio? Ci è sembrata una domanda interessante, perché chiunque abbia figli e chiunque abbia genitori (cioè tutti) può porsi questa domanda. Ed è anche una domanda per la Francia, che 12 anni fa ha eletto un presidente della Repubblica di sinistra e che alle ultime elezioni europee ha votato a maggioranza per l'estrema destra. A che punto questi valori sono cambiati totalmente, e siamo responsabili o meno delle opinioni di chi ci circonda?

Il film si concentra sull'amore paterno, ma anche sulle complessità dell'amore fraterno.
M.C.: È come un vortice, ci si muove nel film a spirale. È un costante intreccio di amore e odio: i tre personaggi si amano, poi si odiano, poi sono gelosi l'uno dell'altro, poi il clima cambia di nuovo. È come una famiglia: ci sono momenti in cui non siamo necessariamente d'accordo, ma c'è una base, un passato condiviso, legami forti. Cosa succede quando c'è una grande spaccatura? Quali forze entrano in gioco? Volevamo studiare questo aspetto in profondità e avevamo tre attori straordinari.

D.C.: Volevamo anche esplorare il tema della somiglianza e della dissomiglianza, perché in una famiglia c'è sempre. A volte il figlio maggiore e il padre si assomigliano, altre volte sono i due fratelli, altre volte ancora sono i due fratelli a essere dissimili, e così via. E perché rifiutiamo la dissomiglianza in una famiglia?

Molti eventi cruciali si svolgono fuori dallo schermo.
D.C.: Siamo sempre nella testa del padre, che non può vedere tutto. Giocare con il fuori campo è un modo per dire a noi stessi: cosa avrei fatto al suo posto? Cosa possiamo fare per cambiare chi ci circonda? È possibile?

M.C.: Il padre non vede la lenta deriva del figlio, ma solo i segni esteriori. Certo, il figlio ha degli amici piuttosto strani, ma non si può controllare tutto nella vita di un figlio. Il padre lo scopre man mano e il suo stupore cresce insieme al pubblico. Abbiamo visto alcuni film caricaturali in cui viene individuata un’unica ragione, ma in realtà in questo film è una combinazione di cose che ci fanno sospettare e poi scoprire la verità. Era questo percorso a interessarci. Non pensiamo che ci sia una sola causa, un solo motivo per cui qualcuno si orienta verso l'estremismo, ma che si tratti di una combinazione di elementi psicologici, incontri, umiliazioni, un contesto un po' tossico, ecc.

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(Tradotto dal francese)

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