SAN SEBASTIAN 2024 New Directors
Piet Baumgartner • Regista di Bagger Drama
“Non me ne frega niente delle categorie; alla fine, ogni idea si adatta a un formato”
- L'artista visivo e regista svizzero ci racconta il suo primo lungometraggio di finzione, che descrive come il suo film più personale fino ad oggi

Piet Baumgartner è un artista visivo e regista svizzero. Ha una vasta esperienza nel settore, avendo diretto diversi cortometraggi e un lungometraggio documentario prima di Bagger Drama [+leggi anche:
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intervista: Piet Baumgartner
scheda film], il suo primo lungometraggio di finzione, che gli è appena valso il New Directors Award al 72mo Festival di San Sebastián (leggi la notizia).
Cineuropa: Lei ha lavorato a questo progetto per molto tempo. Da dove è nata l'idea e quanto è cambiata con il risultato finale?
Piet Baumgartner: È il mio film più personale fino ad oggi. È in parte la storia della mia famiglia. Sono stupito e affascinato allo stesso tempo da quanto poco le persone all'interno di una famiglia siano disposte a parlare di ciò che le preoccupa di più. Dalle mie parti i problemi non si discutono e si affrontano da soli. Ho cercato a lungo un elemento visivo e ho aggiunto i movimenti dell'escavatore solo in un secondo momento.
Questo è il suo primo lungometraggio di finzione, ma prima ha diretto un documentario. Che differenza c'è nel lavorare con questi due generi diversi?
Mi occupo anche di progetti teatrali e di arti visive. Non me ne importa nulla delle categorie; alla fine ogni idea si adatta a un formato. Posso lavorare più velocemente in teatro perché è più economico che nel cinema. Per il mio documentario The Driven Ones [+leggi anche:
recensione
scheda film], sulla futura élite del business, era chiaro che dovevo immergermi nel loro mondo reale. Non voglio assolutamente ripetermi, perché sarebbe noioso.
È affascinante come, nel film, lei utilizzi gli escavatori, oggetti decisamente poco umani e privi di sentimenti, per trasmettere le emozioni più profonde. Come le è venuto in mente e com'è stato lavorare con queste enormi macchine?
Lavorare con gli escavatori è stato molto divertente. Una delle origini di Bagger Drama è il video musicale che ho diretto Through My Street [guardalo qui], realizzato nel 2015 con il musicista Rio Wolta. In esso, gli escavatori eseguono un balletto in una cava di ghiaia, il video ha fatto il giro del mondo e ha vinto diversi premi. Quindi, avevamo già un po' di esperienza in questo senso.
I personaggi del film sono segnati da una morte tragica, ma il film non è affatto tragico. Ci sono emozioni dure e profonde, ma anche dignità e speranza. Cosa voleva trasmettere dei personaggi e delle cose che affrontano?
Credo che nel dramma più grande si nasconda sempre molto umorismo. Quando ci si prende molto sul serio, si è anche buffi. Mi interessava la domanda: "Cosa succede a una costruzione familiare quando tutti sono cresciuti?". C'è stato un momento nella mia vita in cui ho capito che i miei genitori erano solo persone normali con dei difetti.
I tre protagonisti del film fanno un lavoro straordinario, così come il cast di supporto. Com'è stato il processo di ricerca degli attori e poi di lavoro con loro per creare questi ritratti umani credibili e diretti?
Mi inchino al mio cast! La cosa più importante per me al momento del casting era che avrei voluto osservarli per molto tempo, anche se non avessero detto o fatto nulla. E questo è il caso di Bettina Stucky, Phil Hayes e Vincent Furrer. Bettina è una figura affermata nel teatro, mentre Phil è un performer e musicista. I loro approcci sono completamente diversi. Collaborare con loro è stato un vero piacere.
Mi è piaciuto molto il fatto che il film mostrasse il processo di coming out di uno dei personaggi senza alcun dramma, e che fosse anzi una fonte di gioia nel bel mezzo della tragedia. C'era una sorta di dichiarazione che voleva fare attraverso il film?
Grazie per l'osservazione, mi fa piacere che sia stata colta. Come si mostra oggi un processo di coming out? Quando ho fatto coming out 24 anni fa, il mondo era un posto diverso. Oggi la gente non lo rifiuta più, è molto più diffuso.
Il film è stato ben accolto a San Sebastián. Cosa si aspetta per il futuro del film e per i prossimi passi della sua carriera?
Non so rispondere. La vittoria a San Sebastián non l'avrei mai immaginata. Il solo invito è stato un riconoscimento sufficiente. E ora la vittoria? Wow. Quello che è chiaro è che voglio portare avanti i miei progetti. Ho avuto brutte esperienze con i lavori su commissione. L'arte richiede un'incredibile quantità di energia. Voglio cercare di organizzare bene le mie energie. Auguratemi buona fortuna.
(Tradotto dall'inglese)
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