Mario Bova • Direttore, Euro Balkan Film Festival
“Il festival nasce come risposta alle sfide dell'industria e si concentra direttamente sulla crescita delle coproduzioni e delle distribuzioni”
- Il presidente dell’Associazione Occhio Blu e direttore del festival romano dedicato al cinema dei Balcani ci parla sulla sua nuova edizione

Mario Bova, presidente dell’Associazione Occhio Blu e direttore del Euro Balkan Film Festival, dedicato al cinema dei Balcani, ci parla sulla sua nuova edizione, che si terrà a Roma dal 6 al 12 novembre.
Cineuropa: Qual è il tema principale di questa edizione del festival, e come si riflette nella selezione dei film in programma?
Mario Bova: Come in ogni edizione, l’Euro Balkan Film Festival si propone come un’importante occasione di riflessione sulla società balcanica, facilitando il dialogo tra le cinematografie della Regione e l'Italia, oltre a promuovere le coproduzioni europee con un forte coinvolgimento delle realtà balcaniche. Quest'anno, l'attenzione è rivolta alla sorprendente produttività e alla ricchezza tematica della cinematografia balcanica contemporanea, in particolare quelle delle registe donne e dei giovani talenti. Vogliamo indagare i messaggi culturali innovativi di questi autori, per sostenere e diffondere interpretazioni significative, analisi originali e proposte strategiche di collaborazione.
In che modo il festival promuove la collaborazione culturale e cinematografica tra i paesi balcanici e il resto d’Europa? Ci sono iniziative specifiche in programma?
Il festival agisce su diversi fronti per creare sinergie economiche, culturali e formative. Facilitiamo incontri tra l'industria cinematografica, le scuole e le accademie italiane e balcaniche, stimolando riflessioni sulle questioni finanziarie e organizzative che ostacolano le coproduzioni e lo sviluppo di un networking euro-balcanico. Uno degli eventi principali del festival è un workshop che coinvolge importanti ospiti balcanici e italiani del settore cinematografico, tra cui Amra Bakšić Čamo, Fatos Berisha, Amedeo Pagani ed Enrico Vannucci, tra molti altri.
Il progetto Cinemosaic rappresenta un altro strumento concreto per incoraggiare la coproduzione tra giovani cineasti italiani e balcanici, unendo prestigiose scuole di formazione cinematografica in troupe miste per la realizzazione di cortometraggi. La selezione dei film riflette chiaramente questo spirito di coproduzione, come dimostra, ad esempio, Excursion [+leggi anche:
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intervista: Una Gunjak
scheda film] di Una Gunjak, una regista bosniaca formata anche in Italia, il cui film uscirà nelle sale italiane poco dopo la proiezione al festival. Inoltre, le registe donne giocheranno un ruolo centrale in vari appuntamenti, dedicati alla presentazione dei loro film e alle riflessioni in panel tematici con personalità balcaniche e internazionali, tra cui Una Gunjak, Kumjana Novakova, Sofia Exarchou, Vanja Juranić e Luana Bajrami.
Quali sono le sfide maggiori che affronta un festival dedicato al cinema dei Balcani in un contesto europeo, e come il festival sta cercando di superarle?
Il festival nasce come risposta alle sfide dell'industria cinematografica e si concentra direttamente sulla crescita delle coproduzioni e delle distribuzioni. Per incoraggiare le coproduzioni, ci impegniamo a sensibilizzare sulle politiche relative alla creazione di fondi pubblici, promuovendo iniziative che offrano assistenza alla produzione e assicurando aggiornamenti sulle opportunità di finanziamento, in particolare quelle europee. Per quanto riguarda la distribuzione, il nostro impegno si traduce in una forte promozione dei film in concorso e dei loro autori, così come del contesto culturale che ciascuna opera rappresenta. È fondamentale promuovere politiche di sostegno che saranno discusse nel workshop.
Una sfida ulteriore è rappresentata dallo sviluppo del pubblico e dalla visibilità dei film. Per troppo tempo, il pubblico italiano ha mostrato un interesse limitato nei confronti dei film e della cultura balcanica, a causa di una storica estraneità culturale. Il nostro festival è consapevole di questa problematica e, quest'anno, ha intensificato gli sforzi per stimolare i media, i social e coinvolgere personalità di spicco del panorama cinematografico, sia italiano che balcanico, come Una Gunjak, Luana Bajrami, Sofia Exarchou, Vanja Juranić, Kumjana Novakova, Aida Begić, Anna Bonaiuto, Cristina Comencini, Steve Della Casa, Leonardo Di Costanzo, Dina Iordanova, Saverio La Ruina, Mario Martone, Paolo Mereghetti, Selman Nacar, Roland Sejko, Elma Tataragic, Mimmo Calopresti, Ines Vasiljevic e Graziella Bildesheim.
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