Manuela Buono • Produttrice di Intra montes
“L'importante è proporre un linguaggio che faccia luce sul nostro mondo contemporaneo, anche se si tratta di un film storico”
- Intervista alla produttrice della società italiana Slingshot Film, che parla del progetto di Alberto Diana

Fondata nel 2013 e guidata da Manuela Buono, la società triestina di produzione e vendita internazionale Slingshot Films ha partecipato al 46mo Festival del Cinema Mediterraneo di Montpellier, proponendo il progetto Intra montes di Alberto Diana per i Contributi allo sviluppo dei Cinemed Meetings (leggi il report).
Cineuropa: Perché ha sviluppato il progetto Intra montes?
Manuela Buono: Ho iniziato a lavorare con Alberto Diana con il documentario Fango rosso, ambientato nella regione in cui vive, il Sulcis, nel sud della Sardegna, un territorio disseminato di miniere abbandonate e di tracce della colonizzazione industriale che la regione ha subìto. Il film segue due disoccupati che sognano invano di rivoluzionare la loro vita in questa terra senza reali possibilità di sviluppo. È un film un po' pessimista sul modo in cui viene trattato l'ambiente e anche sulla generazione che lo vive. Nel 2019 è stato selezionato in concorso al Torino Film Festival e, dato che ci siamo trovati bene, Alberto e io abbiamo deciso di continuare a lavorare insieme, ma questa volta su un lungometraggio. Così abbiamo prodotto prima il suo cortometraggio Frarìa, che è stato in concorso l'anno scorso a Torino e il cui soggetto è molto simile a quello del lungometraggio che abbiamo iniziato a sviluppare in parallelo.
La trama di Intra montes inizia in Sardegna ed è stata inizialmente ispirata da un episodio della vita del nonno di Alberto, poi trasformato nella sceneggiatura. È la storia di un adolescente che assiste all'omicidio del fratello maggiore invalido da parte delle Camicie Nere negli anni Trenta. È sconvolto dalla violenza, ma non riesce a cogliere la matrice politica che sta dietro a quell'atto. Qualche anno dopo, dovendo decidere cosa fare della sua vita e dove trovare lavoro a causa della povertà del suo villaggio, decide di arruolarsi in marina. È l'inizio di un viaggio con il suo migliore amico, più convinto di lui dalla retorica del fascismo e dalle sue ambizioni di conquista, soprattutto coloniale. Finiscono a Maiorca, isola allora occupata dall'esercito italiano, dove partecipano alla guerra civile spagnola dalla parte dei fascisti. Ma il protagonista è ormai adulto, capisce la politica e il motivo per cui suo fratello è stato ucciso, e si rende conto di essere dalla parte sbagliata della storia.
A che punto è il progetto?
Alberto ha quasi finito di scrivere la sceneggiatura ma, ed è per questo che siamo ai Meetings, ora vorremmo lavorare con un co-sceneggiatore spagnolo, catalano o delle Isole Baleari per esempio, per integrare questo punto di vista nella storia. Le riprese si svolgeranno in Sardegna e a Maiorca, e l'anno prossimo entreremo in fase di finanziamento sia da parte italiana che spagnola. Abbiamo già un coproduttore francese, Caroline Piras della Lilith Film, ma stiamo ovviamente cercando anche un coproduttore spagnolo, indispensabile visto il tema del film.
Qual è la politica editoriale di Slingshot Films?
L'attività della società è iniziata con le vendite internazionali e la parte produttiva è più recente, ma la linea editoriale è più o meno la stessa: film di giovani autori, opere prime, fiction, documentari e lavori in formati ibridi. Spesso lavoriamo con artisti che provengono da campi espressivi abbastanza vicini al cinema, come ad esempio i fotografi, che vogliono iniziare a fare film. L'importante è soprattutto proporre un linguaggio cinematografico che illumini e metta in discussione la nostra visione del mondo contemporaneo, anche se si tratta di un film storico come Intra montes. Come esempio del tipo di cineasta che mi interessa, Slingshot Films ha recentemente coprodotto New Dawn Fades [+leggi anche:
recensione
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intervista: Gürcan Keltek
scheda film], il primo lungometraggio di finzione del turco Gürcan Keltek, presentato in anteprima mondiale quest'anno in concorso a Locarno, dove il regista era anche nel 2017 a Cineasti del presente con il documentario sperimentale e fortemente politico Meteors.
A quali altri progetti sta lavorando attualmente?
White Lies, il primo lungometraggio documentario di Alba Zari, fotografa esperta di cui abbiamo prodotto il cortometraggio Freikörperkultur per la Settimana della Critica di Venezia nel 2021, è attualmente in fase di montaggio.
Vendete le vostre produzioni a livello internazionale?
Assolutamente no. Preferisco occuparmi delle vendite di film non miei e avere un addetto alle vendite per i film che produco. Sono ruoli molto diversi ed è molto meglio non mischiare le due attività.
(Tradotto dal francese)
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