email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

VENEZIA 2025 Venice Production Bridge

Pascal Diot • Direttore, Venice Production Bridge

"Ciò che desidero è che il Venice Production Bridge sia un appuntamento imperdibile per i produttori"

di 

- L'esperto professionista del settore analizza l'offerta di quest'anno al Lido per produttori e creatori, in programma dal 28 agosto al 3 settembre

Pascal Diot • Direttore, Venice Production Bridge
(© La Biennale di Venezia - foto ASAC)

Il Venice Production Bridge (VPB, 28 agosto-3 settembre) torna con un giorno in più, focus internazionali ampliati e spazi immersivi potenziati. Il responsabile del VPB Pascal Diot spiega come l’evento industry al Lido stia evolvendo per collegare meglio i produttori alla filiera produttiva globale.

Cineuropa: ci attende una nuova edizione del VPB. Che cosa c’è di nuovo?
Pascal Diot:
A seguito delle richieste di molti professionisti l’anno scorso – soddisfatti dell’evento nel complesso ma in difficoltà a seguire tutte le attività in soli cinque giorni – abbiamo aggiunto un giorno in più, il mercoledì. Questo permette di distribuire il programma in modo più uniforme. Inoltre, poiché abbiamo ricevuto molte richieste per i VPB Focuses, soprattutto di tipo territoriale, ho aggiunto due focus internazionali.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Quest’anno, il nostro focus europeo è il Regno Unito, mentre i focus internazionali sono Marocco e Cile. Ho inserito Marocco e Cile perché, a differenza di altri Paesi, non dispongono ancora di schemi di sostegno consolidati per le opere immersive, ma stanno esplorando attivamente nuovi bandi e opportunità di finanziamento. Se li coinvolgiamo, parteciperanno anche al Venice Immersive Market. Il Regno Unito è già molto avanzato in questo campo, ma per Cile e Marocco sarà particolarmente interessante prendere parte alla Venice Immersive Island.

Un’altra novità riguarda il Venice Immersive Market in sé. Insieme a Michel Reilhac e Liz Rosenthal – i curatori della selezione ufficiale immersiva, che ci supportano anche con il Venice Gap-Financing Market per i progetti immersivi – abbiamo discusso della crescente esigenza di spazi più ampi. Più installazioni richiedono altezze maggiori e aree più grandi. L’anno scorso, ad esempio, abbiamo utilizzato lo Spazio Incontri Immersivo – una sala conferenze e l’unico luogo della piccola isola con un soffitto alto. Quest’anno abbiamo riorganizzato la disposizione per sfruttare meglio questo spazio. Alcune installazioni saranno ora collocate in quella sala, in precedenza dedicata al VPB.

Nel frattempo, la galleria principale e la terza galleria ospiteranno gli stand espositivi del Regno Unito, di Unifrance, del Québec, del Cile, del Marocco e di altri, nonché l’area per gli incontri one-to-one per le opere immersive all’interno del Venice Gap-Financing Market. Infine, nel secondo giardino, introdurremo una nuova struttura per ospitare tutte i dibattiti che in precedenza si svolgevano nella sala conferenze.

Potrebbe soffermarsi sui pilastri dell’offerta: il Gap-Financing Market, Final Cut e il Book Adaptation Rights Market? Come stanno evolvendo per rispondere alle esigenze del mercato?
A partire da Final Cut, abbiamo aggiunto un altro Paese quest’anno – lo Yemen – per sostenere un Paese a bassa capacità produttiva. Abbiamo selezionato due progetti di film da lì sugli otto scelti.

Per il Book Adaptation Rights Market e per Final Cut, il programma è in crescita. Quest’anno abbiamo ricevuto circa 90 progetti work-in-progress – leggermente più del solito. Con 15 sostenitori che forniscono supporto in natura o finanziario ai progetti selezionati, Final Cut in Venice sta diventando un importante appuntamento per i progetti africani e mediorientali.

Per quanto riguarda il Book Adaptation Rights Market, festeggiamo il suo decimo anniversario. Abbiamo ricevuto circa 60 richieste e selezionato 30 editori. La domanda è in crescita perché, a differenza di iniziative come Shoot the Book!, chiediamo agli editori di presentare l’intero catalogo, e non solo uno o due titoli. Questo consente loro di incontrare un numero crescente di produttori. L’anno scorso abbiamo organizzato oltre 600 incontri one-to-one.

Gli editori hanno anche l’opportunità di incontrare le piattaforme di streaming – quest’anno ne partecipano circa 11. È fondamentale per editori e produttori confrontarsi con loro, poiché molte cercano di acquisire proprietà intellettuali.

Per il Venice Gap-Financing Market, abbiamo ricevuto 330 progetti. Se da un lato ciò dimostra un forte interesse, dall’altro indica che chiudere il finanziamento è sempre più difficile per molti progetti. Come di consueto, abbiamo selezionato 40 film, più uno per i VPB Focuses e i progetti del Biennale College Cinema – sia immersivi sia lungometraggi – portando il totale a circa 60 progetti. È in aumento anche la partecipazione di registi affermati.

Quanti professionisti vi aspettate al VPB?
Più o meno come l’anno scorso: circa 3.300, di cui 1.400 produttori.

Toronto lancerà il suo market nel 2026. Questo influenzerà le attività o il focus editoriale del VPB?
Onestamente, per nulla. Il nostro focus è principalmente sui produttori, sebbene dialoghiamo anche con agenti di vendita e distributori. Toronto sarà più orientato alle vendite e alle acquisizioni che alla produzione. Molti distributori europei stanno scegliendo di fermarsi più a lungo a Venezia, invece di andare a Toronto, perché Venezia offre una forte selezione di film in corsa agli Oscar e un calendario più comodo in Europa. Quindi, non mi aspetto grandi cambiamenti.

Ci sono piani a lungo termine per il VPB? Ha qualche consiglio per i professionisti che si recano a Venezia quest’anno?
Puntiamo a offrire un’ampia gamma di servizi per i produttori e per chi è coinvolto nella produzione. La chiave è mantenere un’atmosfera rilassata, favorevole al networking. Lo spazio piccolo e concentrato facilita gli incontri durante tutta la giornata e permette di vivere molte esperienze. Sono state aggiunte anche nuove sedi per i panel. Sei giorni a Venezia ne varranno la pena.

Nel lungo periodo continueremo a concentrarci sulla produzione e sui produttori – facendo poche cose per intero, invece di molte cose a metà. Continueremo a sviluppare i mondi XR e immersivi e avremo diversi panel sull’intelligenza artificiale. L’anno prossimo potremmo introdurre eventi per mettere in contatto i partecipanti con le film commission e gli studi, vista la competizione tra le regioni per attrarre le riprese. Gli sviluppi della virtual production rendono importante coinvolgere i grandi studi per mostrare le loro capacità.

In definitiva, voglio che il VPB sia un appuntamento imprescindibile per i produttori – un luogo unico in cui incontrare l’intera filiera produttiva e connettersi con tutti gli attori coinvolti. È quello che puntiamo a sviluppare ulteriormente il prossimo anno.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dall'inglese)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy