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Italia

Maurizio Sciarra • Curatore conferenze, Euro Balkan Film Festival

"Il cinema e l’audiovisivo europeo sono stati grandi quando sono riusciti ad esprimere diverse sensibilità e punti di vista"

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- Dal cuore di Roma, l’Euro Balkan Film Festival diventa quest’anno un laboratorio politico e culturale sul futuro del cinema europeo

Maurizio Sciarra  • Curatore conferenze, Euro Balkan Film Festival

Il cinema europeo torna a immaginare il proprio futuro. Il curatore delle conferenze per l’Euro Balkan Film Festival (30 ottobre-9 novembre) anche regista, Maurizio Sciarra riunisce registi, produttori, sceneggiatori e rappresentanti istituzionali per affrontare le sfide dell’autorialità nell’epoca dell’intelligenza artificiale, delle piattaforme e delle nuove normative sui diritti d’autore.

Cineuropa: Nella tua esperienza e come osservatore della realtà italiana, le piattaforme stanno indebolendo la creatività europea? In altre parole, c'è un fenomeno di impoverimento delle diversità culturali?
Maurizio Sciarra
: C’è un appiattimento ed una omologazione della creatività. Poi, gli algoritmi, segreti e di proprietà delle grandi piattaforme, creati al di fuori dell’Europa, sono conformati su pubblici standardizzati. Questo è un problema. Sempre più le produzioni locali devono conformarsi a questi modelli, e di conseguenza si rischia di “esportare” fuori dall’Europa la creatività. Il cinema e l’audiovisivo Europeo sono stati grandi quando sono riusciti ad esprimere diverse sensibilità e punti di vista. E quando hanno raccontato l’Europa nelle sue mille facce. Rischiamo di perdere tutto ciò. O forse lo abbiamo già perso. 

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Ti sembra che la la legislazione europea riesca a risponde adeguatamente alle sfide del digitale e dall'intelligenza artificiale?
La legislazione europee sull’audiovisivo è un punto di riferimento importante, e spesso, vedi nel caso italiano, è molto più avanzata. Dall’eccezione culturale nacque un modello culturale, economico, politico di sostegno ad un cinema indipendente nelle idee e nelle linee produttive. Quel modello ha sviluppato cinematografie diverse e competitive. Che infatti oggi Trump vuole mettere in discussione, dietro la proposizione di dazi sull’audiovisivo. Gli obblighi di reinvestimento di chi fa business con l’audiovisivo hanno portato capitali importanti per le industrie europee, e ora sono sotto attacco. Netflix fa accordi importanti in Svizzera, investendo almeno il 4% dei ricavi prodotti nel paese, e rifiuta le stesse regole in Italia, con il risultato di vedere di molto ridotti gli investimenti per le produzioni indipendenti italiane. L’Europa ha emanato una importantissima direttiva sul copyright, che stenta a venire recepita in Italia. E lì si parla di giusta remunerazione per registi e sceneggiatori. L’Europa sta preparando una importante direttiva su IA, disegnandone i confini etici e produttivi. C’è il pericolo però che la nuova commissione faccia passi indietro sull’audiovisivo. I workshop che si terranno a Roma serviranno a studiare tutto ciò e a proporre soluzioni.

Come si posizionano in questo contesto le società di gestione collettiva dei diritti d'autore?
La direttiva copyright finalmente disegna le basi comuni per le società di collecting che operano in Europa. C’è sempre il pericolo del sorgere di collecting private, che non nascono dalle necessità degli autori ma per puro desiderio di guadagno e speculazione. Questa deriva va combattuta. A Roma discuteremo con le associazioni balcaniche di autori come fondare società di collecting legate a chi il cinema lo fa. Avremo Directors UK, che ci racconterà come lo sciopero contro BBC sui diritti d’autore fece nascere una delle più importanti collecting fondate e dirette dagli autori UK. Avremo SIAE che ha fortissimi lega con gli autori italiani. Va ricreato un modello europeo anche per le collecting. Che nasca dalla giusta remunerazione degli autori.

L’Euro Balkan Film Festival organizza due conferenze internazionali. La giornata inaugurale prende avvio con un workshop internazionale dedicato alle sfide creative contemporanee. Il secondo giorno il Festival prosegue con nuove sessioni dedicate agli autori. Tra gli invitati, Bill Anderson, Elisabeth Sjaastad e Hrvoje Hribar, di FERA - Federazione Europea dei Registi; Francesco Ranieri Martinotti per ANAC, in dialogo con la regista Chiara Sambuci; il giornalista Marco Mele e il docente Alberto Pasquale (Lazio Innova); la produttrice Adele Budina e i registi Mimmo CaloprestiRobert BudinaKlemen DvornikElma Tataragić e Giacomo Durzi; insieme ad Andrea Marzulli direttore della sezione cinema della SIAE. Partecipano inoltre i vertici dei principali Centri Nazionali di Cinematografia dell’area balcanica: Blerta Zeqiri (Kosovo), Jozko Ruttar (Slovenia), Jonid Jorgji (Albania), e ancora Hrvoje Hribar per la Croazia. Da Bruxelles interverrà Cécile Despringre, Segretaria Generale della SAA, accanto ai presidenti delle collecting balcaniche: Evien Dako (FAAD – Albania), Lirak Celaj (VAPIK – Kosovo), Kiril Gjozev (AZAS – Macedonia del Nord) e GregorŠtibernik (AIPA – Slovenia).

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