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Luciana Castellina

"Il diritto all'immagine"

di 

- Giornalista impegnata, deputato europeo, per molti anni presidente di Italia Cinema, Luciana Castellina è una figura di spicco non solo della vita politica e culturale italiana, ma anche europea

Cineuropa : Lei si trova ad affiancare il cinema europeo a più di un titolo. Perché questo impegno da parte sua?
Luciana Castellina : E' molto difficile sostenere il cinema europeo perché lo spazio che gli è concesso, anche qui in Europa, è molto limitato dalla presenza delle grandi major hollywoodiane che controllano il mercato, ma anche i gusti del pubblico europeo. Quando passo un weekend a Roma, noto che il 90% dei film nelle sale sono americani. Non restano che una decina di sale per una programmazione diversa, sale che sono lontane da dove abito. Va a finire che non vado al cinema. E quello che succede a me, è ciò che accade a ognuno di noi. Per questo dobbiamo batterci un po' per riprendere il controllo della nostra immagine, per avere il diritto di rappresentarci.

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Crede che il pubblico e i professionisti dell'industria cinematografica possano ritrovarsi nella nozione di cinema europeo?
Non credo che esista un cinema europeo, ma che ci siano tanti cinema europei, al plurale. Ogni paese è diverso, ma dalla Grecia alla Svezia queste cinematografie hanno qualcosa in comune: un cinema introspettivo, di riflessione, sensibile… raramente d'azione e poco commerciale. Ma il cinema deve essere diversificato, come la letteratura. Ci sono le serie poliziesche e i grandi racconti letterari. Le cose sono leggermente migliorate e c'è un ritorno del pubblico verso questo genere di cinema. Ma in generale, ogni paese guarda solo i propri film e non quelli dei vicini. La sola cosa che accomuna l'Europa è il cinema americano. Bisogna salvaguardare un carattere comune e far circolare di più i film.

Molti paesi europei attraversano grandi difficoltà in questo periodo. Pensa che una politica su scala europea possa compensare questa crisi culturale? Le politiche culturali nazionali sono in crisi perché ci sono molti meno soldi e perché in Europa i primi budget a essere tagliati sono i fondi destinati alla cultura e al cinema. Gli americani invece fanno esattamente il contrario! Hanno capito che il cinema è un importante strumento politico, di dominazione culturale e commerciale. Portate i blue-jeans perché li avete visti nei western. E gli americani hanno capito questo da tanto tempo. La prima cosa che succede in Europa, quando ci sono problemi di budget, è di rivedere quelli alla cultura. In Italia, la situazione è catastrofica. L'Europa su questioni del genere è più sensibile rispetto ai singoli stati membri. Le iniziative di sostegno agli esercenti sono un mezzo molto efficace. I finanziamenti, il sostegno di iniziative individuali o collettive che creino un patrimonio comune di informazioni e conoscenze, questo è molto importante. I media e la pubblicità sono dominati dall'industria americana, il pubblico arriva a pensare che esista solo quel cinema, si stupiscono di scoprire che ci sia qualcos'altro.

Pensa che il cinema, cioè l'immagine e il suo controllo siano la battaglia del 21mo secolo?
E' una battaglia per la sopravvivenza della cultura, delle culture, una parola che utilizzo sempre al plurale. E' il rischio di questo secolo: che le culture siano annientate e diventino una sola merce, e che ci venga imposta una cultura con la presunzione che il mondo possa ridursi unicamente a questa immagine.

Come le sono parsi i film visti a Viareggio ?
Ho visto un film italiano, Sotto il sole nero che mi è piaciuto molto, l'opera prima di un giovane regista, Enrico Verra, su un quartiere di Torino abitato prevalentemente da immigrati. Un film interessante che rende bene l'idea di una cultura che non è più quella della terra d'origine ma nemmeno quella del paese di approdo, una nuova cultura europea. E' un film divertente e pieno di energia. Nei prossimi giorni ci sarà un'anteprima del film in quel quartiere, cui seguirà una grande festa con una sfida tra due dj, uno bianco e uno nero. Durerà fino all'alba, fino allo sfinimento! Spero che questo film possa circolare nelle sale.

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