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Thomas Vinterberg • Regista

"Il successo di Festen mi pesa, voglio andare avanti"

di 

Thomas Vinterberg si è fatto un nome come cofondatore del movimento Dogma e una reputazione con il grande successo del suo film Festen nel 1998. Invitato al Festival International de Karlovy Vary con il suo film Dear Wendy, scritto da Lars Von Trier, il 36enne regista danese ha ammesso che il successo raggiunto col suo film di sette anni fa comincia a pesargli.

Dear Wendy è solo l'ennesimo film di denuncia sulla cultura delle armi?
Lars [Von Trier] aveva l'intenzione di scrivere una storia d'amore di persone che hanno delle armi; diciamo che ha trovato un'altra maniera politically incorrect per raccontarla. Voleva punzecchiare questa cultura senza non insultarla. Ma temo che [il pubblico americano] non la penserà così e ho l'impressione che con Dear Wendy abbiamo innalzato una barriera tra noi e loro.

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Se la sentirebbe di dire che l'affascinano più le storie americane piuttosto che quelle ambientate in Danimarca o in Europa?
Sono anche affascinato da soggetti più vicini al mio ambiente; ma in un certo modo, da me è come stare negli Stati Uniti, almeno al 60%! Sono cresciuto guardando film americani. Diciamo la verità, l'America è il principale carburante del cinema mondiale e la prima frontiera del mondo occidentale… Non c'è niente di male in questo…

Il successo di Festen l'ha di sicuro aiutata nella sua carriera. Resta un bel ricordo?
Un regista deve andare avanti. Festen è stato realizzato, ha avuto successo, molte grazie, ma è terminato. Un regista dovrebbe "vivere" con un progetto, viaggiare e promuoverlo per tre anni. Poi bisogna passare ad altro. Si può essere felice di appendere le locandine a Cannes. Ma poi bisogna anche saperle staccare. Sono stato educato nella modestia ma questo business non consente un comportamento del genere. Ancora si parla del Dogma. Io mi dico "basta, devo re-inventarmi", ricominciare a fare film senza tutto questo chiasso.

Ritrovare l'indipendenza?
Non nel senso che siamo soliti dare a questa parola. Ho visto molti registi indipendenti fare film per candidarsi poi a una produzione hollywoodiana. Come quando si lavora pensando se a Hollywood piacerebbe il nostro film. No, grazie…

Ha pensato a nuovi progetti?
Sì, ma non sono bravo a raccontare le mie sceneggiature. E' la storia di un uomo puro che incontra un altro corrotto… vanno a letto con le stesse donne… Non so, vedrete il film!

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