email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

Patrice Chéreau • Regista

Gabrielle : "Una coppia che scoppia"

di 

Già premiato a Berlino e Cannes, il cineasta francese Patrice Chéreau tenta quest'anno di arrivare a tre alla Mostra di Venezia dove il suo film Gabrielle [+leggi anche:
recensione
trailer
scheda film
]
, interpretato da Isabelle Huppert e Pascal Greggory, ha impressionato la critica per la sua grande ricchezza visiva e la forza della vicenda, incentrata su una coppia in un'acuta crisi. Brani scelti della conferenza stampa.

Da dove arrivano le scelte audaci di regisa di Gabrielle, in particolare i passaggi dal bianco e nero al colore, e qualche risposta che appare, sullo schermo, per iscritto??
Quando ho cominciato a lavorare sul film, volevo realizzarlo interamente in bianco e nero e cinemascope, e partire da quest'uomo che parla incessantemente. Ma l'episodio del vetro che si rompe, mi ha dato l'idea di questo passaggio al colore con il contrasto di una sequenza muta. Mi è piaciuto molto scrivere i dialoghi sullo schermo, poiché i pianti e le urla sono più interessanti per iscritto che sentendoli. Ho accolto tutte le possibilità che il cinema mi offre, ivi comprese le dissolvenze.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Fino a che punto ha cercato di stabilire un contrasto tra la distanza e la bellezza glaciale del film, e la grande modernità dell'argomento?
Questo contrasto è volontario. Ho fatto la scommessa che sarebbe stato un grande piacere immergersi in questo mondo del 1912, ma che, dopo un quarto d'ora, lo spettatore si sarebbe ritrovato con una coppia moderna. La ricostruzione storica crea un effetto di ingrandimento. Se le cose sono cambiate da un punto di vista visivo, nulla è cambiato nella vita dei due, che appartiene a tutte le epoche.

E' l'infedeltà il tema centrale in Gabrielle, o un semplice il sintomo di una malattia all'interno della coppia?
Il ritratto non è certo quello di una donna che tradisce. La sua partenza e il suo ritorno restano incomprensibili al marito. Si tratta piuttosto della storia di una coppia che scoppia improvvisamente, di una società che pare senza legge, senza dio e senza finalismo. Tutto il mondo è infedele, non è questo l'importante. Il vero soggetto è la storia di una coppia che ha dimenticato il corpo, il desiderio, la comunicazione, con una donna che parte, che torna sottomessa all'uomo ma che dice le sue verità.

Come si pone in relazione al dibattito sulla teatralità dei suoi film?
Ho passato vent'anni della mia vita a sentir dire che facevo teatro e non cinema. Oggi, non ho più timidezza nei confronti di questo argomento. Quelli che dicono che il mio lavoro non è che teatralità, credono di vederlo, ma in realtà le regole del teatro sono applicabili solo alla direzione degli attori. Penso di essere piuttosto un "coach" che sa organizzare tutto, (i costumi, il suono…) e trovare il meglio per far crescere il film.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy