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Antonello Grimaldi • Regista

Quello spaesamento di noi uomini ‘moderni’

di 

- Ha vinto la sfida di trarre un film dinamico da un romanzo interamente ambientato in un'automobile parcheggiata

“Vorrei essere riuscito a raccontare lo spaesamento di noi uomini ‘moderni’ davanti all’impossibilità di elaborare un lutto, senza poter confidare né in una tradizione religiosa, né in una laica”. Il regista cinquantenne Antonello Grimaldi ha vinto la sfida di trarre un film dal romanzo di uno scrittore fortemente digressivo, come lo definisce lo sceneggiatore Francesco Piccolo, che assieme a Laura Paolucci e allo stesso Nanni Moretti ha "scavato nella spina dorsale del racconto tentando di ritrovare la trama elementare sulla quale costruire sia il personaggio che il mondo che gli gira intorno". Lo scopo insomma era quello di rendere il film il più semplice possibile rispetto alle pagine del romanzo. "Il lavoro di semplificazione sulla sceneggiatura mi ha aiutato molto” riflette Grimaldi. “La vera scommessa è stata di ambientare tutto il film in una piazza con un uomo seduto su una panchina. Molto più cinematografico di un auto parcheggiata, che è il luogo del libro. Sarebbe stato davvero difficile riprendere 14 scene su un'auto ferma".

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La presenza di Nanni è ingombrante ma sulla "morettizzazione" del suo film Grimaldi ha le idee chiare: "Semmai è il contrario, è stato Moretti a 'palladinizzarsi' (il personaggio interpretato da Moretti si chiama Pietro Palladini) anzi, in lui c’è molto del Michele Apicella dei primi film di Moretti".

Nel film ci sono due personaggi femminili molto importanti e assai diversi. "Eleonora e Marta rappresentano due personaggi femminili speculari. Eleonora è un personaggio metafisico, ma è anche il motore della storia. Senza il suo salvataggio in mare, ad opera di Pietro, non ci sarebbe stata nessuna storia da raccontare, ed è lei a far rinascere il protagonista, facendogli abbandonare il lutto. Marta invece parla al protagonista, lo coinvolge in tutto quello che fa e che pensa, riportandolo sulla Terra". La chiacchierata scena di sesso tra Moretti e la Ferrari arriva in maniera inaspettata. " E' stata una scelta della sceneggiatura. Quella scena rappresenta il ritorno alla vita di Pietro, dopo il lutto, e abbiamo deciso di farla arrivare all'improvviso perché improvvisa è la guarigione del protagonista".

Sul set del film, Grimaldi ha parlato di un film rock, nonostante il tema sia autoriale e autoriale sia la presenza di Moretti: "Il caos calmo è come un concerto rock. Ho dato molta importanza alla colonna sonora. Nel romanzo i Radiohead dialogano con il protagonista attraverso i testi delle loro canzoni. Procacci è il produttore italiano piu attento alle musiche nei film e sfruttando questa sua debolezza, ho proposta di comprare i diritti di 3 canzoni di Radiohead, Rufus Wainwright e Stars e così abbiamo potuto montare delle scene su quelle musiche. Credo che siano le scene piu belle del film. Paolo Buonvino ha scritto la musica originale ed ha adeguato i suoi suoni alle canzoni. Accordi brevi e minimali che si aprono nel finale".

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