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USCITE Italia

Valérie, diario di uno scandalo

di 

“La ninfomania non esiste: è un’invenzione dell’uomo per controllare il desiderio femminile”. Sono le parole pronunciate da Geraldine Chaplin in Valérie, diario di una ninfomane [+leggi anche:
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, ma la teoria da cui nascono è di Valérie Tasso, autrice dell’omonimo libro-scandalo che ha dato vita al film diretto da Christian Molina e che arriverà in Italia in 90 sale dal 30 aprile con MediaFilm.

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Prodotto dalle spagnole Canonigo e Filmax, Valérie è interpretato da Belèn Fabra, che ripropone sullo schermo gli episodi autobiografici della scrittrice, segnati da un appetito sessuale incontrollato. Nel film la protagonista passa da un desiderio compulsivo e irrefrenabile, che sfoga anche con gli sconosciuti, a un periodo di monogamia e convivenza con un uomo che si rivela violento, per arrivare poi alla prostituzione “volontaria” e infine a una piena consapevolezza di sé. "Ciò che disturba – sottolinea Valérie Tasso in occasione della presentazione del film a Roma – è che qui si invertono i ruoli sociali imperanti: la donna passa dall’essere oggetto desiderabile a soggetto desiderante. Io vorrei fare proselitismo della libertà individuale e far capire che il sesso è un valore, non un problema”.

A metà tra Melissa P. e Emmanuelle, il film non lascia molto spazio all’immaginazione. Nemmeno sulla locandina, in cui compare una donna con una mano negli slip, e che, insieme al titolo, ha creato problemi di censura prima a Madrid, dove il film è uscito ad ottobre scorso, e ora in Italia. "Ci hanno chiesto di togliere la parola ninfomane dal manifesto e allora il problema sarebbe risolto", ha detto il direttore marketing di MediaFilm Tommaso Tabarelli. "Per ora il film uscirà senza manifesto, che non sarà esposto neppure fuori dai cinema in cui è programmato".

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(Tradotto dall'inglese)

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