08/05/2009

L'Estonia propone una line-up di ben sette lungometraggi al Marché du Film di Cannes, che si tiene nel corso del Festival di Cannes (13-24 maggio), quasi tutti co-prodotti con Finlandia, Germania e Russia.

Le co-produzioni sono fondamentali per i produttori estoni, dato che il budget 2009 dell'Estonian Film Foundation (EFF) è stato tagliato del 7% (dai 4 milioni di euro del 2008) ed i canali televisivi locali fanno fatica a tenersi a galla. “La nostra situazione è migliore di quella lettone (dove il budget 2009 è stato tagliato del 33%), ma sono tempi difficili”, ha riconosciuto Karlo Funk, Responsabile della produzione per l'EFF.

Funk sarà a Cannes insieme a tre colleghi dell'EFF: l'Amministratoe delegato Marge Liiske, Tristan Priimägi, responsabile delle Relazioni Internazionali e Eda Koppel, responsabile informatico, e daranno il benvenuto ai colleghi europei presso Baltic Films, stand E12, Palais Riviera.

Il sette titoli estoni in proiezione al mercato includono quattro anteprime. Buratino, Son of Pinocchio di Rasmus Merivoo, co-produzione estone-russa, uscirà in patria ad aprile.

Disco & Atomia War dell'affermato Jaak Kilmi (Revolution of Pigs) è un docu-fiction che mostra come la cultura pop occidentale presentata ai bambini russi dalla televisione finlandese abbia contribuito ad allargare la loro visione del mondo, come una sorta di finestra su un mondo di sogni, sgradita però alle autorità russe. Il film è stato prodotto dall'estone Kiur Aarma (Eetriüksus) con il finlandese Aleksy Bardy (Helsinki Filmi).

Bardy ha co-prodotto inoltre un altro lungometraggio estone in anteprima al mercato: il dramma giovanile I Was Here [+leggi anche:
recensione
scheda film] di Rene Vilbre, ottavo hit dei botteghini estoni lo scorso anno (oltre 45.000 spettatori). Prodotto da Riina Sildos (Amrion), il film è stato selezionato per la distribuzione internazionale dalla statunitense Shoreline Entertainment.

Taarka [+leggi anche:
trailer
scheda film] di Ain Mäeots è stato prodotto da Anneli Ahven (Exit Film). Ritratto di una donna forte, il film presenta però anche la comunità Seto, che lasciò la Russia negli anni '30 per trasferirsi in Finlandia.

(Tradotto dall'inglese)