Nasce una terza associazione di produttori
Dall'8 maggio, la Svizzera non conta più due, ma tre associazioni di produttori di cinema: oltre alla "storica" Swiss Film Producers’ Association e al Gruppo autori, registi, produttori creato nel 2001, c'è ora il Gruppo d'interesse dei produttori indipendenti di film svizzeri (IG). La nascita di questa nuova realtà nel paesaggio cinematografico elvetico è il risultato di lunghe lotte intestine, ma non ne segna necessariamente la fine. "L'IG difende l'idea che i produttori siano i veri iniziatori o co-iniziatori dei progetti, oltre che garanti del loro buon fine, e che non siano solo semplici gestori legati all'organizzazione e alla fabbricazione dei film", recita la loro Carta.
I disaccordi sul ruolo del produttore, la ripartizione delle sovvenzioni e l'orientamento degli incentivi al cinema che avevano portato alla creazione del Gruppo autori, registi, produttori e all'emorragia della Swiss Film Producers’ Association all'inizio degli anni 2000, si sono di fatto riaccesi qualche mese fa. Da allora, le parole esclusione, rifiuto e dimissioni hanno invaso l'ambito della produzione elvetica. Oggetto del contendere: le risorse dell'Ufficio federale della cultura stagnanti, mentre invece i progetti e le società di produzione continuano a crescere. La politica dello stesso Ufficio federale della cultura, giudicata troppo interventista nella produzione per alcuni, responsabile invece per altri, non ha contribuito a calmare le acque.
La linea di demarcazione tra i diversi campi resta tuttavia piuttosto fluida e porosa, cosicché la maggior parte della quindicina di società fondatrici del nuovo Gruppo d'interesse mantiene un piede nella loro vecchia organizzazione. E' forse per lavorare a una riconciliazione, come proclama la Carta dell'IG? "Considerati i pochi film prodotti all'anno in Svizzera, l'IG auspica un'associazione unica e riconciliata di produttori, al fine di difendere gli interessi dei produttori svizzeri nel loro insieme e con efficacia". Un affare da seguire.
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