21/05/2009

Progetto studentesco spiritosamente intelligente, umoristicamente inventivo, acidamente graffiante e, data la sua natura, inaspettatamente accessibile, Dogtooth [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Yorgos Lanthimos
scheda film] di Yorgos Lanthimos ha riportato la Grecia in selezione ufficiale al Festival di Cannes per la prima volta dalla Palma d'Oro del 1998 a Theodoros Angelopoulos (L'eternità e un giorno). E non sarebbe una sorpresa se il giovane filmmaker riuscisse a portare a casa un premio.

Il film ruota intorno a una famiglia di cinque persone, che vive in una casa in campagna isolata, e ha come unico contatto col mondo esterno la guardia di una fabbrica vicina, dalla quale il padre porta il figlio per la soddisfazione dei suoi bisogni sessuali. Fresca e disturbante visione del concetto di famiglia, la pellicola mostra come i genitori siano fonte di dipendenza, e come, mattone dopo mattone, l’iperprotettività riesca a costruire un muro di bugie ed equivoci intorno ai figli.

I bambini sono interpretati da Christos Passalis, Mary Tsoni e Aggeliki Papoulia, e la loro prova minimalista, controllata e quasi robotica, illumina tutto il film.

Michelle Valley è la madre, mentre Christos Stergioglou offre una prova eccezionale nel ruolo di dominante pater familias, mente spietata che orchestra le paranoie della famiglia, e cerca di tenere i figli al sicuro e lontani da ogni cosa che ritiene possa influenzare negativamente la loro crescita.

Il cast è stato molto felice per “l'accoglienza ricettiva del pubblico, e le sue vivaci reazioni”, ha dichiarato Passalis. Lanthimos si è detto “molto contento per la distribuzione garantita in Francia” grazie al rivenditore internazionale MK2, e spera, nonostante sia “un processo al contrario", che questo "si riveli utili nel trovare una distribuzione anche in Grecia”.

(Tradotto dall'inglese)