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CANNES 2009 Concorso / Spagna

Sesso, sushi e bugie nella Tokyo di Isabel Coixet

di 

Una singolare storia d'amore tra una donna giapponese che fa la killer a pagamento e un venditore di vini spagnolo a Tokyo. E' il debutto della regista spagnola Isabel Coixet nel Concorso del Festival di Cannes, e non deve troppo sorprendere l'ambientazione e il tema di Map of the Sounds of Tokyo [+leggi anche:
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, se consideriamo che nei suoi ultimi due film l'eclettica cineasta catalana ha raccontato di una infermiera bosniaca violentata durante la guerra in Jugoslavia che si ritrova su una piattaforma petrolifera (La vita segreta delle parole [+leggi anche:
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intervista: Isabel Coixet
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, 2005) e di una giovane madre di due bambine malata terminale di cancro che vive in una roulotte a Vancouver (La mia vita senza me [+leggi anche:
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, 2003).

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Il mélo al sapore di sushi prodotto da Javier Mendez è descritto dalla voce fuori campo di un maturo giapponese, che per mestiere registra rumori e suoni della metropoli per la tv e il cinema (ricordate il tecnico del suono Rüdiger Vogler in Lisbon Story di Wim Wenders?). Questo narratore ha un'amica, Ryu (Rinko Kikuchi, Babel) che lavora di notte al mercato del pesce, un mestiere che l'aiuta a "non pensare". Da un'altra parte della città la giovane figlia di un uomo d'affari si suicida e l'uomo, disperato, addossa la colpa di questo gesto al fidanzato della ragazza, lo spagnolo David (Sergi López, Il labirinto del fauno [+leggi anche:
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). Un misterioso killer viene dunque incaricato di uccidere lo spagnolo, proprietario a Tokio di un negozio di vini. L'assassino a pagamento è Ryu, che immancabilmente si innamora dell'affascinante europeo.

Un paio di torride scene di sesso - che rendono omaggio al cinema erotico classico nipponico - danno movimento ad una sceneggiatura senza troppe sorprese, sebbene Coixet sia stata in questo campo ampiamente superata dall'approccio porno-ginecologico di un altro film in concorso ambientato a Tokyo, Enter the Void [+leggi anche:
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di Gaspar Noè. Ma la storia, nata durante una visita della regista al mercato del pesce Tsukiji, è fatta di sentimenti trattenuti e mai rivelati, di tenerezze e di cuori feriti, di solitudine e rassegnazione. L'influenza della cultura giapponese contemporanea e in particolare dei libri di Haruki Murakami e Banana Yoshimoto viene trasfusa in immagini illuminate dalla luce fluorescente della città e attraversate da un originale sound track fatto di brani di Misora Hibari (la canzone tradizionale giapponese Genka), Max Richter, il duo olandese “Kraak & Smaak” e Antony & the Johnsons.

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