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INDUSTRIA Irlanda

IFB contro i tagli al cinema

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L’Irish Film Board (IFB) ha risposto alle raccomandazioni dell’An Bord Snip Nua Group relative all’abolizione dell’ente cinematografico statale.

La risposta cita il recente Rapporto Price Waterhouse Cooper, che ha stimato l’apporto dell’industria cinematografica irlandese pari a circa mezzo miliardo di euro l’anno, e si chiede se la perdita di 6.000 posti di lavoro nel settore e numerosi altri nell’indotto non costino al paese più di quanto possa guadagnare dai tagli stessi.

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Questa la risposta:

“Vanno considerate anche quali siano le conseguenze per l’Irlanda se divenisse l’unico paese avanzato al mondo a non produrre film, e perdesse quindi il suo strumento più potente per affermare e sostenere la sua identità culturale all’estero. Tutte le nazioni sanno che la proiezione dell’immagine di un paese, della sua gente e del suo modo di vivere sul grande schermo, porta poi dividenti diretti in termini di investimenti interni, commercio di beni e servizi, e turismo. Un turista americano su due in Irlanda afferma che la propria scelta è stata suggerita dalle immagini dell’Irlanda nei film.

Se invece si deciderà di continuare a dare all’Irlanda un’industria cinematografica, allora potremo dimostrare che l’IFB, grazie alle sue competenze e all’esperienza del suo staff, e alla sua capacità di gestire il business creativo, è lo strumento ideale per raggiungere gli obiettivi odierni. L’efficacia delle politiche dell’agenzia e l’efficienza della sua operatività, che impatta soltanto per il 10% sui suoi finanziamenti annuali, vincono il confronto con le attività di agenzie simili nel resto d’Europa e dei paesi di lingua inglese, e con quelle delle altre agenzie statali irlandesi”.

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(Tradotto dall'inglese)

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