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USCITE Belgio

La diversità della produzione belga in primo piano

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Non c'è dubbio, la nuova stagione è cominciata: ben dieci novità sbarcano infatti nelle sale belghe questa settimana. Tra queste, un solo film si ritaglia una (piccola) parte da leone; per tutte le altre, si tratta di piccole distribuzioni.

Onore ai belgi con due lungometraggi: dopo l'apprezzato passaggio alla Settimana della Critica (Premio SACD), Lost Persons Area [+leggi anche:
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, opera prima della fiamminga Caroline Strubbe, è distribuito questa settimana da Kinepolis in 8 sale. Il film porta lo spettatore nei meandri della precarietà operaia, nel cuore di un cantiere deserto. All'aridità dell'esistenza corrisponde quella di una cinepresa quasi intrusiva, spesso portata a mano. Minds Meet e Artemis producono per il Belgio, in collaborazione con De Productie (Paesi Bassi) e Uj Budapest Filmstudio (Ungheria).

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All'altro capo del mondo, Manuel Poutte prosegue la sua ricerca del sacro con Les Tremblements Lointains, suo primo lungometraggio. Nel cuore dell'Africa, un giovane senegalese è imprigionato dalla cultura che cerca di lasciarsi alle spalle: stregoneria, tenebre, esilio, forze che si affrontano e suonano come maledizioni. Prodotto da Dolce Vita Films e Formosa (Francia), il film è distribuito da Big Bang in due sale.

In cartellone, anche due coproduzioni belghe. The Time That Remains [+leggi anche:
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, il nuovo film del regista palestinese Elia Suleiman, che ha dovuto raccogliere fondi in Francia, Belgio, Italia e Regno Unito. Coprodotto da Artemis, esce in 6 sale (Cinéart). Jean-Stéphane Sauvaire ha potuto invece trovare un sostegno finanziario nel Tax Shelter grazie a Scope Invest per produrre Johnny Mad Dog [+leggi anche:
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, adattamento dell'eccezionale romanzo di Emmanuel Dongala sui bambini soldato.

Escono, infine, tre film francesi: Le Coach [+leggi anche:
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di Olivier Doran, Les Regrets [+leggi anche:
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di Cédric Kahn, e il bellissimo Apprenti [+leggi anche:
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di Samuel Collardey, vincitore di diversi premi (Etoile d’Or, Louis Delluc, Settimana della Critica di Venezia e Premio speciale della giuria al FIFF 2008), un titolo ai confini con il documentario, che segue i primi passi di un giovane allievo di agraria in una fattoria.

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(Tradotto dal francese)

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