Border trionfa al Between the Seas di Jihlava
La 13ma edizione del maggiore evento documentaristico dell’Europa dell’Est, il Jihlava International Documentary Festival, si è svolto dal 27 ottobre al 1° novembre. Sono stati presentati oltre 370 film, distribuiti in varie sezioni. Il festival ha proposto inoltre l’East European Forum, principale momento d’incontro tra filmmaker e produttori della regione con editori, distributori e responsabili di fondi.
Lo slovacco Border di Jaroslav Vojtek ha vinto il concorso Between the Seas al Miglior Film dall’Europa Centrale e Orientale. Girato in un periodo di dieci anni, narra la storia degli ungheresi che vivono in un villaggio diviso dal confine ucraino-slovacco, creato alla fine della seconda Guerra Mondiale, e dell’impossibilità che hanno a visitare membri della famiglia dall’altra parte — situazione complicata ulteriormente dall’ingresso della Slovacchia nell’Unione Europea.
Bassidji di Tamadon Mehran (Iran/Svizzera/Francia) ha vinto il riconoscimento principale della sezione Opus Bonum per Documentari contemporanei da tutto il mondo. Grazie alla possibilità data al regista di raggiungere i leader dell’esercito religioso, si può avere uno squarcio delle contorte logiche dei guardiani della Rivoluzione Islamica. La prima metà del film si svolge nel deserto, dove i Bassidji predicano ai credenti il significato del martirio nella guerra Iran-Iraq, e la seconda a Tehran, dove si vede la profonda differenza tra islamici fondamentalisti e le fazioni favorevoli all’occidentalizzazione.
La giuria dell’Opus Bonum era presieduta dal noto documentarista danese Jorgen Leth.
Nella categoria Czech Joy al Miglior Film Ceco, la giuria ha scelto I Love my Boring Life di Jan Gogola, documentario narrativo sperimentale.
Il Premio del Pubblico è andato a Auto*mat del regista slovacco Martin Marecek.
(Tradotto dall'inglese)
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