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BOX OFFICE Italia

Il mercato salvato dal 3D, film nazionali in flessione

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Nella stagione che va dal 1 dicembre 2008 al 22 novembre 2009 il mercato cinematografico italiano ha tenuto, grazie soprattutto al "novità" delle proiezioni in 3D; perde quota la fetta di mercato del prodotto nazionale, dovuto alla crescente difficoltà delle monosale urbane, che sono quelle che programmano maggiormente i titoli italiani; i multicinema (da 2 a 7 schermi) registrano un incremento degli incassi (+8%), a dispetto della crisi economica.

I dati Cinetel 2009 presentati oggi dai rappresentanti dell'Anica mostrano un segno negativo modesto riguardo alle presenze (-1,04 rispetto ai 97.150.057 spettatori dell'anno precedente), mentre gli incassi, che hanno raggiunto i 600.278.677 euro, registrano un aumento del 3,57%. "Un incremento che dobbiamo all'avvento del 3D", sottolinea il presidente dell'Associazione Esercenti, Paolo Protti, "per il quale l'Italia è all'avanguardia in tutta Europa". Fondamentale adesso è il passaggio alla proiezione digitale, "che dovrà avvenire in tempi brevi, al massimo tre anni", aggiunge Carlo Bernaschi, che rappresenta gli esercenti multiplex.

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Preoccupa soprattutto Riccardo Tozzi, che rappresenta i produttori dell'Anica, la consistente flessione che ha registrato quest’anno il prodotto italiano, sceso, con le coproduzioni, al 20,76% della quota di mercato, pari a 17 milioni e 300 mila spettatori, contro il 27,46% e i quasi 23 milioni di spettatori dello scorso anno. Quasi sette punti percentuali in meno registrati dai film italiani, che l'anno scorso svettavano ai vertici della top ten degli incassi. L'insuccesso dei titoli italiani e delle produzioni indipendenti in generale è certamente dovuto alla crisi delle sale dei centri urbani, 750 delle quali hanno chiuso negli ultimi anni. Ma è anche necessario "rinnovare il linguaggio del cinema nazionale per adeguarlo ai gusti del pubblico, come è riuscito a fare il cinema americano in questi ultimi anni", riflette Tozzi.

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