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INDUSTRIA Paesi Baltici

Crisi economica: la resilienza degli Stati baltici (1)

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Duramente colpite dalla crisi economica globale, le nazioni baltiche di Estonia, Lettonia e Lituania — note come le “Tigri baltiche” — tengono ora un profilo basso in attesa di tempi migliori. Sempre più dipendenti, per la loro sopravvivenza, dal denaro estero, i produttori locali restano ottimisti, perché le organizzazioni pubbliche sono in cerca di soluzioni per tenere a galla le loro industrie cinematografiche.

Il mercato cinematografico regionale Baltic Event, la cui settima edizione si è tenuta a Tallinn all’inizio di dicembre, era il posto ideale per scoprire come si stanno muovendo i professionisti del lato orientale del Mar Baltico. I tempi sono duri, poiché i sussidi per il 2010 hanno subito tagli drastici (del 20% in Estonia e del 40% in Lettonia) e gli investimenti stranieri si sono prosciugati dopo quattro-cinque anni di boom del mercato, seguito all’l’ingresso degli Stati baltici nell’UE, nel 2004.

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Il clima fra i produttori baltici presenti al mercato era, ad ogni modo, positivo: “[La crisi finanziaria] ti rende più creativo nella ricerca di co-produttori”, ha dichiarato Riina Sildos, uno dei principali produttori estoni (Amrion) e responsabile del Baltic Event. Sildos sta lavorando a una co-produzione da 2.7 milioni di euro con la Francia, One More Croissant, diretta da Ilmaar Raag (The Class [+leggi anche:
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) nel 2010, ed un nuovo film d’animazione basato sul popolare cane Lotte, co-prodotto con la Lettonia.

Anneli Ahven, la cui Exit Film, con sede a Tallinn, è in comproprietà con Zentropa, ha dichiarato di voler lavorare a due piccoli film (sotto i 500.000 euro) nel 2010 per mantenere in vita la società, e prendere tempo per sviluppare un progetto dal budget più grande (1.2 milioni di euro) col filmmaker Ain Mäeots (Taarka [+leggi anche:
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).

La regista estone Kadri Kousaar (Magnus), presente per un pitch col suo secondo film, European Psycho, al Baltic Event, è stato invece più cinica riguarda alla crisi: per lei, solo i progetti più grandi potranno sopravvivere.

La lituana Ieva Norviliene (Producer on the Move 2006) aveva ben cinque lungometraggi in diverse fasi della produzione al Baltic Event. Insieme alla maggior parte di film “no-budget” (sotto i 300.000 euro) prodotti nel suo mini-studio e collettivo cinematografico Tremora, c’era anche Low Lights [+leggi anche:
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di Ignas Miškinis, co-produzione con la Germania del valore di 1.3 milioni di euro. Attualmente nelle sale lituane, il road movie metropolitano è ormai prossimo ai 15.000 spettatori, ed è stato venduto di recente da Media Luna agli Stati Uniti (Global Entertainment).

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(Tradotto dall'inglese)

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