Il Canada punta sull'Europa
- Incetta di riconoscimenti per i paesi europei. Il prestigioso "Grand Prix des Amériques" va al Più bel giorno della mia vita di Cristina Comencini
Grasso bottino per l'Europa. Al prestigioso Festival des Film du Monde, chiusosi ieri a Montreal, i paesi europei hanno portato a casa la maggior parte dei riconoscimenti previsti dalla manifestazione. Il Grand Prix des Amériques è andato a Cristina Comencini per il suo ultimo film Il più bel giorno della mia vita mentre il premio per la miglior regia è stato assegnato alla francese Sophie Marceau per il suo film Parlez-moi d'amour.
La giuria internazionale del 25mo Festival des Film du Monde, presieduta da Majid Majidi, ha poi attribuito allo spagnolo Carlos Saura il premio come migliore contributo artistico per il film Salomé, mentre Maria Bonnevie in ex aequo con Leila Hatami si sono aggiudicate il premio come migliori attrici protagoniste rispettivamente con i film Je suis Dina di Ole Bornedal e La gare abandonnée di Alireza Raisian. Infine il premio per la migliore sceneggiatura è stato attribuito al film El ultimo tren di Diego Arsuaga.
Dopo ben 22 anni la Comencini riesce a portare in Italia il Grand Prix des Amériques. Nel 1980 lo aveva conquistato Carlo Lizzani con Fontanamara.
“Sono contenta per Il più bel giorno della mia vita, – ammette appena ricevuta la notizia della vittoria – Il festival di Montreal è importante perché non solo apre le porte del nostro cinema ai paesi di aera francofona, ma segna la strada per l’agognato sbarco in America”.
Nuovi territori da esplorare dunque per il cinema italiano magari meno graffiante rispetto a quello dei “padri” concentrato com’era sui temi del sociale, ma che scava nell’intimità dei nuclei familiari per un nuovo tipo di racconto della realtà.
“La nostra generazione cinematografica guarda molto di più alle modificazioni profonde delle persone per dare un quadro delle evoluzioni subite dalla nostra realtà sociale. Affrontiamo i temi dell’amicizia, dell’amore, dei sentimenti nella maniera giusta. E’ un peccato che i nostri film abbiano una distribuzione così limitata. Credo proprio che il nostro cinema meriti di più per riuscire ad andare all’estero”.
Il più bel giorno della mia vita fino a questo momento è stato venduto in Belgio e sembra ci siano un accordo con la Spagna e delle trattative con la Francia. Intanto per il 19 settembre il film è in programmazione a Parigi in una rassegna sul cinema italiano.
Il Grand Prix des Amériques, potrebbe costituire per la Comencini una sorta di rivincita per sua mancata partecipazione all'ultimo festival di Cannes. “Il festival francese – afferma la regista, già al lavoro in Germania per un nuovo film dal cast non solo italiano e prodotto dalla Cattleya – ha un atteggiamento complicato con l’Italia. Preferisce dare spazio ad autori che considera già affermati. Vorrà dire che dovrò prima farmi un nome fuori e poi andare a Cannes”.
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