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VENEZIA 59 Omaggi

La nuova avventura

di 

- In programma alla Mostra l’anteprima mondiale della versione restaurata del capolavoro di Michelangelo Antonioni, il maestro di Deserto rosso, L'eclisse e Blow Up

A Truffaut e ai suoi amici non piaceva molto, ma non potevano non apprezzarne il sapiente uso della macchina da presa. Dino Risi durante la cerimonia per la sua attribuzione del Leone d’oro alla carriera lo ricorda con una battuta di Mario Soldati: “Ha inventato l’ìncomunicabilità perché non sapeva scrivere i dialoghi". Poi ha aggiunto: "ma credo che i nuovi registi dovrebbero prendere esempio da questo giovane di novant’anni che ha appena finito di fare un altro film”.
Michelangelo Antonioni, classe 1912, lo si odia e lo sia ama. Non c’è scelta.
Arrivato alla Mostra proprio oggi, “l’architetto delle immagini” che ha reso grande il cinema italiano dentro e fuori i confini nazionali, assisterà con al fianco l’immancabile moglie, all’anteprima mondiale della versione restaurata de L’avventura.
La pellicola, il cui restauro è stato curato da Mediaset e dalla Fondazione Scuola Nazionale di Cinema - Centro Sperimentale di Cinematografia, verrà presentata nell'ambito della personale delle opere di Michelangelo Antonioni, realizzata da Cinecittà Holding in occasione dei 90 anni del maestro. Curata da Carlo di Carlo, la retrospettiva di Venezia ‘59, che comprende non solo tutti i lungometraggi di Antonioni, ma anche tutti i suoi corti, completa il viaggio attraverso il cinema del maestro di Deserto rosso, L'eclisse e Blow Up, cominciato quattordici anni fa alla 41ma edizione del festival di Cannes con il nome “Progetto Antonioni”.

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