Diario dal Berlinale Talent Campus – Giorno 1
Da oggi pubblichiamo il diario tenuto per quattro giorni dalla nostra inviata Myriam Raccah. Nuovi modi di fare cinema si affacciano nel panorama europeo. Modi che coinvolgono la partecipazione del pubblico, il web e altre piattaforme mediali.
Berlino 15/02/2010 – Il nostro Berlinale Talent Campus (EFEA) è iniziato con un appuntamento dal titolo piuttosto impegnativo: "The indie filmmakers' guide to cross media I". Si tratta del primo di una serie d’incontri incentrati su modalità alternative di creazione, produzione e distribuzione cinematografica nell'ambito dei nuovi media.
Oggi si è parlato di come le possibilità del narratore siano state rivoluzionate dalla diffusione mediale di massa e dal ruolo sempre più attivo degli utenti, non più tradizionali spettatori ma veri e propri coautori dei prodotti culturali consumati.
Tre ospiti ci hanno descritto i loro progetti: Lance Weiler ha parlato del suo prossimo film Him (Arte France Cinema Award al Cinemart di Rotterdam): la storia è una specie di science-fiction horror e fin qui niente di nuovo; solo che, oltre che dalla tradizionale visione nelle sale, la storia "nascerà organicamente" anche dalla sovrapposizione di mondi narrativi su più piattaforme mediali (una serie di episodi scaricabili online, un gioco, delle "micro narrazioni" ascoltabili al cellulare, un sistema di intervento diretto degli utenti e quant'altro).
Prison Valley è invece il nuovo progetto (uscita prevista nel 2010) di Alexandre Brachet. Si tratta di un "webdocumentary" sul business delle prigioni in Colorado, che fonde la visione cinematografica e le interfacce interattive in una nuova esperienza spettatoriale; sul sito, dopo un trailer introduttivo di qualche minuto, viene richiesto all'utente di registrarsi: si viene catapultati in una ricostruzione virtuale dei luoghi del documentario dove, inoltrandosi con il mouse tra i vari oggetti mediali, si possono visualizzare sequenze del film, ascoltare la colonna sonora, guardare foto; ma anche discutere in diretta o quasi con i personaggi o guardare altri film su temi.
Dulcis in fundo la coproduzione di Sveriges Television (Tv nazionale svedese) e della casa di produzione The Company P: The Truth About Marika (Emmy nel 2008). Martin Ericsson ci ha raccontato la geniale "cospirazione mediatica" che ha scosso la Svezia intera; in concomitanza con una serie Tv sulla scomparsa di una ragazza legata ad una setta esoterica misteriosa, gli autori hanno "infiltrato" il dubbio che si trattasse di una storia reale; a colpi di dibattiti televisivi settimanali, blogs, appelli, simboli in spazi pubblici ecc. la smania di ricerca della ragazza si è diffusa in tutto il paese, portando gli spettatori ad interagire con i contenuti mediali e allo stesso tempo trasformandoli – burla delle burle - in una sorta di setta!
Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.