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INDUSTRIA Belgio

Alice nel paese delle meraviglie: epilogo

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Mentre la levata di scudi degli esercenti europei, e belgi in particolare, veniva ampiamente seguita dai media, la FedCin (Federazione dei Cinema del Belgio) ha annunciato il 3 marzo che gli esercenti belgi hanno deciso di ritirare la minaccia di boicottaggio nei riguardi di Alice nel paese delle meraviglie di Tim Burton, nuova opera della scuderia Disney. La potenza commerciale del gigante del divertimento ha mietuto vittime un po' ovunque in Europa, visto che anche gli esercenti italiani e olandesi sono dovuti tornare sui loro passi.

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Mentre in Inghilterra un comunicato di Odeon aveva lasciato intendere che Disney aveva rivisto l'intervallo tra l'uscita nelle sale e l'edizione DVD, i suoi concorrenti, Cineworld e Vue avevano, dal canto loro, trovato un accordo per una riduzione dell'intervallo a 13 settimane. Gli esercenti belgi hanno verosimilmente accettato lo stesso accordo di Cineworld e Vue, visto che l'intervallo, per Alice in Belgio, sarà ridotto a tre mesi. La FedCin precisa tuttavia che Disney si è impegnata affinché questa resti un'eccezione (si parla di soli tre film nei prossimi due anni in Inghilterra).

Se tutto è bene quel che finisce bene per Alice, questa mobilitazione di FedCin resta un evento importante in Belgio. In un settore ultra-competitivo, dove Kinepolis occupa una posizione che alcuni giudicano fin troppo dominante, questo fronte comune è degno di nota, giacché le relazioni tra il super-gruppo e gli altri esercenti possono essere talvolta burrascosi. La FedCin si rammarica tuttavia di come il settore politico sia rimasto più che discreto sulla questione. L'assenza di una legge in Belgio tiene effettivamente il settore in una dolorosa incertezza. Se l'unione per ora fa la forza, ci si interroga sul rispetto di questo accordo in futuro e sul mantenimento delle promesse da parte di Disney, e soprattutto sull'eventualità che altri studios cedano al prossimo film oggetto di ricatto.

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(Tradotto dal francese)

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