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FILM Turchia / Francia / Germania

10 to 11: preservare la storia nel mondo moderno

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L'importanza di preservare la storia di fronte alla caccia di beni materiali e di una migliore qualità della vita che caratterizzano la Turchia contemporanea al centro del secondo film del regista turco Pelin Esmer, 10 to 11 [+leggi anche:
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Mithat (Mithat Esmer) è un pensionato solitario di 83 anni che vive in un condominio di Istanbul. La passione che dà significato alla sua vita è il collezionismo, e il suo appartamento è pieno di giornali, orologi, bottiglie mai aperte, libri, fotografie, torce ed altri svariati oggetti. La sua particolare ossessione è trovare l'undicesimo e ultimo volume dell'Enciclopedia di Istanbul, un raro e costoso libro.

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Quando Mithat finisce per ammalarsi d'asma a causa della polvere nel suo appartamento, assume il custode dell'edificio, il trentaquattrenne Ali (Nejat Isler), per aiutarlo nei compiti di tutti i giorni, per fargli comprare oggetti per la sua collezione e perchè cerchi l'introvabile enciclopedia. Ali viene da un mondo completamente diverso, si è trasferito a Istanbul da un piccolo villaggio per lavorare e mantenere la sua famiglia. Fino al suo incontro con Mithat, la sua vita si svolge esclusivamente dentro il condominio e benchè inizialmente lui tema il mondo esterno, il suo nuovo lavoro per Mithat si trasforma in un'occasione per esplorarlo.

Ai vicini di Mithat viene offerto di traslocare in un nuovo e migliore edificio. Ma Mithat non vuole lasciare la sua casa e la sua collezione, che sarebbe impossibile da spostare viste le sue dimensioni. Di conseguenza i vicini cercano di sabotarlo, chiedendo agli ispettori pubblici di dichiarare il suo appartamento un pericolo per la sicurezza dell'edificio.

Mithat Esmer è lo zio del regista, e un collezionista come il suo personaggio. Il suo viso arcigno non cambia quasi mai espressione, è il modello dell'inquilino che importuna i suoi vicini, così comune nel mondo moderno. Ma il suo è allo stesso tempo un personaggio che lo spettatore impara facilmente ad amare perchè in contrasto con le famiglie che cercano solo di vivere all'occidentale, ignorando le tradizioni e i valori orientali.

Isler, meglio conosciuto come la stella di Egg [+leggi anche:
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di Semih Kaplanoglu’s, rappresenta il collegamento tra Mithat e il mondo esterno, dal quale però è lui ad imparare di più. All'inizio sembra quasi autistico nella sua inesperienza di fronte alla vita cittadina, ma impara gradualmente a conoscere la Istanbul contemporanea, e allo stesso tempo assume consapevolezza delle sue tradizioni. Mentre Mithat è antiquato come gli oggetti che colleziona, Ali diventa un uomo moderno pieno di risorse e con molta più sostanza di molti degli abitanti della città del Bosforo.

Il film è scorrevole, in gran parte grazie al montaggio di Esmer, Ayhan Ergursel e Cem Yıldırım. La fotografia digitale di Ozgur Eken crea un'apertura nel film, nelle rare occasioni in cui la macchina da presa lascia l'appartamento di Mithat ed entra nella città, nelle strade affollate di Istanbul, sui trasporti pubblici e, in una scena particolarmente significativa, in un cimitero. Il suono innovativo introduce elementi che aiutano a far scivolare il film dal mondo reale al passato nel quale continua a vivere Mithat.

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(Tradotto dall'inglese)

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