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CANNES 2010 Concorso / Regno Unito

Another Year: Mike Leigh filma l'inverno del nostro scontento

di 

Una coppia londinese tra i 50 e i 60 anni è al centro di Another Year [+leggi anche:
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, l'ultimo atteso film di Mike Leigh selezionato in concorso al Festival di Cannes dove il cineasta britannico aveva conquistato la Palma d'Oro nel 1996 con Segreti e bugie e il premio per la regia per Naked nel 1992.

Nei primi 4 minuti del film Leigh ci offre, come paradigma di quello che vedremo nelle restanti due ore del film, un sublime esempio di recitazione con un cameo di Imelda Staunton (Vera Drake [+leggi anche:
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, BAFTA e Leone d'oro a Venezia) nei panni di una casalinga depressa in cerca di un medico che le prescriva dei sonniferi per dormire. Alla domanda della consulente psicologica “quanto si sente felice in una scala da 1 a 10?”, la casalinga risponde sicura: "1".

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L'ironia di questa scena percorrerà tutto il film che fin dal titolo si propone di raffigurare i segni del tempo sulla generazione che era all'Isola di Wight nel 1970, quella che amava i Beatles, gli Stones e Elvis e che oggi tenta di sentirsi felice.

La consulente psicologica è la protagonista Gerri (Ruth Sheen), felicemente sposata con il geologo Tom (Jim Broadbent). La coppia (i cui nomi richiamano l'inossidabile duo gatto/topo dei cartoon) vive in una villetta con annessa una piccola serra dove coltivano i loro fiori. Fuori Londra Gerri e Tom possiedono un orto che produce pomodori e legumi che arricchiscono le cene familiari (entrambi sono abili cuochi). La vita dei coniugi, legata ai frutti della terra, è così scandita dalle stagioni. Apertosi con la primavera, il film si estende fino all'inverno, perfettamente diviso in 4 parti.

Nella prima la "coppia perfetta" riceve la visita di Mary (Lesley Manville), una segretaria che lavora nell'ufficio di Gerri, a cui è legata da una lunga amicizia. Mary è una donna ancora piacente ma terribilmente sola, perennemente alla ricerca di un amore, che si rifugia nell'alcol per intorpidire la sua inquietudine. La casa della coppia perfetta è un riparo per Mary.

D'estate arriva invece Ken (Pere Wight), vedovo, vecchio amico di Gerri, anch'esso disperato e tendente alla sbronza, con un debole per Mary. Come Mary, Ken confessa sotto l'effetto dell'alcol tutta la sua sofferenza alla coppia.

In autunno Mary s'invaghisce di Joe (Oliver Maltman) il figlio trentenne degli amici, che conosce da quando era bambino, il quale però rivelerà di avere finalmente una fidanzata.

In inverno Ronnie (David Bradley), il fratello maggiore di Gerri che vive a Derby, perde la moglie e dopo i funerali la coppia lo accoglie in casa. In loro assenza arriva Mary, e il rude Ronnie osserva con gli occhi dilatati dal dolore per la morte della moglie questa donna fragile che sta cadendo in pezzi. Più tardi la famiglia si riunisce, Gerri è seccata per l'intrusione di Mary ma le chiede di restare. Una lenta e significativa dissolvenza al nero sul volto di Mary chiude un film la cui linearità nasconde una complessità narrativa e tecnica che ha pochi eguali nella produzione britannica recente. Servito dalla recitazione di un cast eccelso, Leigh ha la possibilità di raccontare il necessario e lasciare sottotraccia il non detto, fotografando con il fidato Dick Pope il cambiamento della luce delle diverse stagioni stagioni con la maestria di un pittore rinascimentale.

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