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CANNES 2010 Quinzaine des réalisateurs

All Good Children: i giochi proibiti di Alicia Duffy

di 

L'irlandese Alicia Duffy, pupilla del Festival di Cannes (il suo soggiorno alla Cinéfondation nel 2002 ha dato vita al corto The Most Beautiful Man in the World, in selezione ufficiale nel 2003), è ora in lizza per la Caméra d'or con il suo primo lungometraggio, All Good Children.

Questo film di formazione offre un quadro realista tratteggiato in modo delicatamente soggettivo e sostenuto da una fotografia che sa captare la magia e l'inquietudine dello sguardo di un bambino (quello di Dara, di cui la cinepresa scruta intensamente gli occhi blu).

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L'angosciante inizio mostra un'auto che trasporta nella notte due ragazzini irlandesi, che hanno da poco perso la madre, a casa della loro zia francese, sorella di un padre sempre assente. Dopo un primo momento di disorientamento, Dara, 12 anni, incontra una lolita inglese di nome Bella, che si prende gioco della sua timidezza e che provoca sfrontatamente questo piccolo nuovo pretendente, il quale, temendo l'abbandono, diventa dipendente da questa nuova "amicizia".

Qualche sguardo malizioso fra i rami mentre il sole dei sottoboschi infiamma la sua capigliatura rossa, la parola "fuck" che vuole che lui pronunci e un bacio furtivo stampato sulle sue labbra risvegliano nel ragazzo un'inquietante audacia che porta Bella a preferire la compagnia di suo fratello, il saggio e dolce Eoin, mentre Dara si mette a esplorare l'ombra di vecchi granai dove sono custoditi vecchi fucili.

Le riflessioni poetico-nevrotiche che quest'ultimo pronuncia fuori campo accompagnano la discesa agli inferi del suo giovane spirito fragile e il suo ritirarsi in posizione fetale: più la luce è viva, più l'oscurità aumenta. Non c'è che un salto nel vuoto tra i bisticci innocenti e la violenza spontanea come momento d'oblio, tra la pastorale e lo spaventoso epilogo che comincia con un detonante fuoco d'artificio. L'insidioso tarlo della follia finirà i resti dell'allegro banchetto campestre degli ultimi momenti d'innocenza.

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(Tradotto dal francese)

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