Uncle Boonmee, simbolo della co-produzione europea
Presentato ieri in concorso al Festival di Cannes, Uncle Boonmee Who Can Recall His Past Lives [+leggi anche:
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scheda film], del thailandese Apichatpong Weerasethakul, rappresenta perfettamente il ruolo che gioca l'Europa nella produzione di film di qualità provenienti da ogni parte del mondo e che sono in programma quest'anno sulla Croisette (vedi articolo). Co-prodotto da Francia, Regno Unito, Germania e Spagna, il lungometraggio è esportato da The Match Factory.
Il finanziamento europeo ha anche permesso la realizzazione di Life Above All, di Oliver Schmitz (co-produzione tra Sudafrica e Germania, ed esportata dalla Bavaria), che è stato proiettato nella sezione Un Certain Regard come Octubre [+leggi anche:
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scheda film], dei registi Daniel e Diego Vega (Venezuela, Perù, Spagna).
Bi, Don’t Be Afraid [+leggi anche:
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scheda film] del vietnamita Phang Dang Di, che ha debuttato alla Settimana internazionale della critica, ha potuto beneficiare del sostegno di Francia e Germania, mentre alla Quinzaine des réalisateurs è stato scoperto The Light Thief [+leggi anche:
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scheda film] del chirghiso Aktan Arym Kubat, una co-produzione tra Germania, Francia e Olanda.
(Tradotto dal francese)
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