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CANNES 2010 Concorso

Hors-La-Loi in guerra per l'indipendenza

di 

Preceduto dalle polemiche sollevate da alcuni esponenti politici e alimentata dai complessi rapporti tra la Francia e la sua ex colonia algerina, Hors-La-Loi [+leggi anche:
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di Rachid Bouchareb è stato presentato oggi in concorso al Festival di Cannes. Affresco epico che va dal 1925 al 1961, il film, che segue tre fratelli nell'escalation di violenza che ha segnato la lotta per l'indipendenza dell'Algeria, è molto spettacolare (sparatorie, bombe, omicidi, inseguimenti, clandestinità). Ma è anche un lavoro di memoria (dei massacri di Sétif del 1945 e del 17 ottobre 1961 a Parigi, passando per la guerra d'Indocina), senza mai scadere nell'idealizzazione delle spietate strategie del FLN (Fronte di Liberazione Nazionale) algerino e del suoi nemici francesi della Mano Rossa.

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"La rivoluzione è un bulldozer che distrugge tutto al suo passaggio". Abdelkader (Sami Bouajila) è il fratello minore di una famiglia di contadini algerini espulsi dalle loro terre nel 1925 e trasferitisi a Sétif. Impegnato nella lotta per l'indipendenza, questo monaco-soldato, pronto a ogni sacrificio, scala le gerarchie del FLN in Francia. Un'ascesa alla quale partecipa, come esecutore di "lavori sporchi", suo fratello maggiore Messaoud (Roschdy Zem), ex paracadutista che molto ha imparato dalla sconfitta francese in Indocina. Il terzo fratello, Saïd (Djamel Debbouze), preferisce proseguire la sua strada di protettore di prostitute, gestore di un locale a Pigalle e manager di pugili. Cercando di mantenere la solidarietà familiare (incarnata dalla madre) nel tumulto dell'ideologia e sotto il fuoco nemico, i tre fratelli vivranno costantemente sul bordo del precipizio, nel fermento della storia della decolonizzazione.

Girato in modo classico e interpretato solidamente dai tre protagonisti, Hors-La-Loi offre, al di là dell'azione pura, un racconto istruttivo sull'arte della guerra del FLN ("la repressione giova sempre alla causa del popolo che si vuole liberare") e sull'escalation dei mezzi utilizzati (anche dalla polizia, vedi Bernard Blancan nelle vesti di cacciatore di "terroristi"). Propaganda e reclutamento tra gli operai della Renault e nelle bidonville intorno a Parigi, eliminazione del movimento rivale MNA, riscossione dell'imposta rivoluzionaria, omicidi mirati di poliziotti, valigie piene di denaro, armi sempre più potenti: questa descrizione, inframezzata da immagini di repertorio tv e radio, svela le ambiguità della lotta armata. Senza dubbio meno toccante e meno compiuto di Indigènes [+leggi anche:
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intervista: Jean Bréhat
intervista: Rachid Bouchareb
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, precedente opera del regista, Hors-La-Loi, coprodotto da Francia, Algeria, Belgio e Tunisia, è pertanto una grande avventura fuori dall'ordinario e può conquistare un pubblico molto ampio.

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(Tradotto dal francese)

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