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FILM Romania

Portrait of the Fighter, un esercizio dedicato al TIFF

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Portrait of the Fighter as a Young Man, inserito nel concorso Romanian Days al Transylvania International Film Festival 2010 (28 maggio – 6 giugno), si chiude con una dedica “alle persone attente”. La scelta del termine è appropriata, poiché la dedica è insieme la summa dell’esemplare destino dei protagonisti e un monito allo spettatore spassionato: il film è troppo lungo (163 minuti) e monotono per piacere ad un pubblico non specificamente interessato a questo oscuro periodo della storia rumena.

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, narra la vicenda dei giovani combattenti rumeni del gruppo di Ion Gavrila Ogoranu, uno dei leader più noti della resistenza anti-comunista, che stabilì il suo territorio sui monti Fagaras tra il 1944 e il 1957, contro il freddo, la fame, i tradimenti, le ferite e i raid sempre più frequenti dell’esercito. Insieme ai compagni Leu, Brancoveanu, Il Maestro e altri, Ogoranu combatté la grande prigione nella quale la Romania era stata trasformata dai comunisti. Aiutati dai paesani e braccati dalla Securitate, questi eroi iniziarono una lunga caccia tra gatto e topo con l’esercito, sognando il giorno della liberazione dell’intero paese da parte degli americani.

Il film di Popescu, frutto di anni di intense ricerche, butta luce su una parte della storia del paese occultata con attenzione durante il regime. Un impegno degno di lode: Portrait, purtroppo, avrebbe dovuto essere un documentario, non un lungometraggio di fiction. La lunga successione di scontri identici con l’esercito si alterna alla tensione dell’attesa, e il film risulta una sorta di recensione dei momenti più importanti delle vite di Ogoranu e dei suoi compagni. Se le scelte del regista hanno una profondità storica, non offrono però ai personaggi lo status che meritano: quello di eroi cinematografici, e non solo di riproduzioni di personalità della Storia.

Le lunghe sequenze degli ufficiali della Securitate e dei leader comunisti creano una distanza fra lo spettatore e la storia, e il finale del film lascia la platea con una domanda che resta, purtroppo, senza risposta: chi erano queste persone, e per cosa combattevano. Sorprendente è anche la nota legale del finale, che attesta che, nonostante le ricerche di Portrait siano state accurate, ogni somiglianza con eventi reali è casuale e non intenzionale. Il testo segue un footage del vero Ogoranu, catturato dalle autorità comuniste molti anni dopo, nel 1976.

Il film di Popescu è stato proposto in anteprima alla Berlinale, nella sezione Forum, a febbraio, e ha vinto il Premio del Pubblico e quello alla Miglior Fotografia al Buchar-EST International Film Festival ad aprile. La pellicola è stata prodotta da Filmex, viene venduta all’estero da Coach 14, e uscirà in patria ad ottobre.

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(Tradotto dall'inglese)

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