Tozzi (produttori dell'Anica): una “via italiana” per sostenere il nostro cinema
Una “via italiana” per sostenere il cinema: è quanto ha proposto Riccardo Tozzi, presidente dei produttori dell’Anica, intervenendo alla sessione “Arte e prodotti dell’ingegno: quale rapporto con la produzione e il marketing” del convegno L’economia del Cinema Italiano, organizzato dal Master in Economia e Gestione della Comunicazione e dei Media, dalla Facoltà di Economia e dal Dipartimento di Beni Culturali, Musica e Spettacolo della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma “Tor Vergata” (in collaborazione con Anica e Roma Lazio Film Commission).
Dopo aver analizzato la storia degli anni d’oro del Cinema italiano, Tozzi sottolinea che oggi “i canali distributivi canonici, televisione in chiaro e pay-tv, si rivelano un mercato senza sbocco”. Ma come promuovere una terza via tra quella francese, che gode di un sostegno statale intelligente, e quella USA, fondata su una concorrenza molto forte? “Bisogna guardare al prelievo, gestito però dalle nostre associazioni di categoria e non dallo Stato: se il prezzo del biglietto, rimasto invariato da anni, aumentasse, si potrebbe pensare a un prelievo destinato al rilancio delle sale urbane e di un certo tipo di produzione”. E ancora, tra gli obiettivi: “Lavorare sui fondi regionali e sul mantenimento del tax credit, oltre che sulla difesa del FUS, Fondo Unico dello Spettacolo, sull’incremento delle sale di città e sullo sfruttamento della Rete”.
Un'ultima nota sullo stato di salute del nostro cinema in questo momento di crisi globale: "L'annus horribilis che molti profetizzavano non c'è stato. Nel 2010 all'avvento del 3D si è accompagnato un aumento della quota nazionale che ha superato il 30% degli incassi totali registrati al box office".
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