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INDUSTRIA Francia

Passaggio al digitale: la Camera approva il Virtual Print Fee

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La digitalizzazione delle sale cinematografiche è approdata ieri alla Camera dei deputati, dove è passata una proposta di legge che introduce un contributo obbligatorio dei distributori a favore degli esercenti (diretto o attraverso un investitore terzo) nelle prime due settimane di programmazione di un film inedito uscito in digitale. Questo sistema di VPF (Virtual Print Fee) è previsto per un massimo di dieci anni successivi all'installazione dell'equipaggiamento digitale nella sala in questione, essendo il costo dell'equipaggiamento valutato sugli 80 000 euro a schermo.

L'ammontare e le modalità di versamento di questo contributo saranno fissati attraverso trattative che la legge auspica "eque, trasparenti e oggettive" (ma in caso di disputa, sarà possibile fare ricorso al mediatore del cinema). Da notare che anche la diffusione nelle sale dei contenuti digitali non cinematografici sarà sottoposta al VPF e che la legge vieta di vincolare il versamento dei contributi alle condizioni di programmazione e di distribuzione, di modo che gli esercenti mantengano il controllo sulla loro offerta di film e i distributori sul loro calendario di uscite.

Per le sale delle piccole città e delle zone rurali, il ministro della Cultura, Frédéric Mitterrand, ha annunciato che il Centre National du Cinéma et de l’image animée (CNC) assegnerà nei prossimi mesi un aiuto alla digitalizzazione che potrà coprire il 90 % dei loro investimenti in equipaggiamento digitale.

Alla fine di aprile, 1038 dei 5470 schermi dei cinema francesi erano già equipaggiati per il digitale.

(Tradotto dal francese)

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