Monaco fa le cose in grande
Il Festival internazionale di Monaco che, dalla sua creazione nel 1983, è divenuto il secondo evento cinematografico più importante in Germania dopo la Berlinale (con circa 70.000 spettatori, 2500 professionisti e 600 giornalisti riuniti ogni anno intorno a 250 film), è in svolgimento nel capoluogo bavarese dal 25 giugno fino al 3 luglio.
Il programma internazionale mescola grandi nomi del cinema (come Jaco van Dormael con Mr. Nobody [+leggi anche:
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intervista: Jaco Van Dormael
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scheda film], Francis Ford Coppola con Tetro [+leggi anche:
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scheda film], e Werner Herzog con My Son, My Son, What Have Ye Done?) e talentuose giovani promesse. Quest'anno, l'accento è posto nettamente sul cinema politico: nella selezione figurano i titoli presentati a Cannes The Autobiography of Nicolae Ceausescu [+leggi anche:
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scheda film] di Andrei Ujica e Draquila - l'Italia che trema [+leggi anche:
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Intervista Sabina Guzzanti [IT]
scheda film] di Sabina Guzzanti, Piombo fuso dell'italiano Stefano Savona, Videocracy [+leggi anche:
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scheda film] dell'italo-svedese Erik Gandini e il film belga Illégal [+leggi anche:
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intervista: Olivier Masset-Depasse
scheda film] di Olivier Masset-Depasse.
Sempre dal Belgio arriva il titolo più atipico, Little Baby Jésus of Flandr [+leggi anche:
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scheda film] di Gust Van den Berghe. Da notare la notevole presenza del cinema italiano in questa sezione con, oltre a quelli già citati, titoli come L'uomo che verrà [+leggi anche:
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intervista: Giorgio Diritti
scheda film] di Giorgio Diritti, Le quattro volte [+leggi anche:
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intervista: Michelangelo Frammartino
intervista: Savina Neirotti
scheda film] di Michelangelo Frammartino, Lo spazio bianco [+leggi anche:
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scheda film] di Michelangelo Frammartino. Sui quasi sessanta lungometraggi selezionati, ci sono anche il film carcerario danese R [+leggi anche:
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scheda film] di Michael Noer e Tobias Lindholm, Zero del polacco Pawel Borowski, Valhalla Rising [+leggi anche:
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intervista: Nicolas Winding Refn
scheda film] di Nicolas Winding Refn, Slovenian Girl [+leggi anche:
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scheda film] di Damjan Kozole e ArTherapy del greco Nikos Perakis.
Tra le diverse sezioni dell'evento, un programma è dedicato al "Nuovo cinema tedesco", in cui è presentato il film di Christoph Hochhäusler selezionato a Cannes The City Below [+leggi anche:
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intervista: Christoph Hochhäusler
scheda film], completato da una retrospettiva sulla "nouvelle vague tedesca". A questa selezione risponde il bel ventaglio di titoli della sezione riservata al "Nuovo cinema francese", in cui il pubblico potrà scoprire il superbo Des hommes et des dieux [+leggi anche:
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intervista: Xavier Beauvois
scheda film] di Xavier Beauvois, Carlos [+leggi anche:
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scheda film] di Olivier Assayas e La Princesse de Montpensier [+leggi anche:
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scheda film] di Bertrand Tavernier (che hanno tutti e tre brillato a Cannes), così come gli ultimi film di Rivette, Ozon, Claire Denis e i Miller padre e figlio.
Monaco rende inoltre omaggio al controverso regista austriaco Ulrich Seidl. I premi CineMerit del festival ricompensano quest'anno i contributi di Abbas Kiarostami e dell'attore danese Mads Mikkelsen. Tra i diversi riconoscimenti in ballo, i più importanti sono il Premio Arri-Zeiss del miglior film straniero (50.000 €) e il Premio del giovane cinema tedesco (60.000 €).
(Tradotto dal francese)
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