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FESTIVAL Italia

Libero cinema per la legalità

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Parte dal Piemonte, dal nord tutt'altro che impermeabile alle infiltrazioni mafiose, la quinta edizione di Libero cinema in libera terra (dal 13 al 24 luglio), il festival itinerante che porta il cinema d'impegno civile nelle terre confiscate alla criminalità organizzata e restituite alla legalità.

Promossa da Cinemovel Foundation (presidente onorario Ettore Scola) e da Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, coordinamento - presieduto da don Luigi Ciotti - di oltre 1500 tra associazioni, gruppi, scuole e realtà di base, la "carovana" composta da volontari, ospiti e registi toccherà sette regioni, ricordando che la Mafia non è una "questione" esclusivamente meridionale: oltre al Piemonte, Lombardia, Sicilia, Puglia, Calabria, Campania e Abruzzo. Tappe, ciascuna a sua modo, tutte significative, per interrogarsi su problemi e realtà non solo locali.

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Tra i film che saranno presentati, alla presenza degli autori e di rappresentanti della lotta alla criminalità, alcuni titoli recenti come Le quattro volte [+leggi anche:
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di Michelangelo Frammartino, il biopic Fortapasc [+leggi anche:
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Intervista Sabina Guzzanti [IT]
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di Sabina Guzzanti (altro titolo in programma), mentre Campania Burning di Andrea D'Ambrosio porta alla luce il mondo sommerso del caporalato.

Da segnalare, poi, la presenza di due sguardi femminili sul Medio Oriente: Rachel [+leggi anche:
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diSimone Bitton , inchiesta sulla morte della pacifista americana Rachel Corrie, schiacciata da un bulldozer dell'esercito israeliano, e Rough Cut di Firouzeh Khosrovani, che attraverso i manichini "mutilati" dei negozi di Teheran riflette sulla condizione delle donne in Iran.

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