email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

VENEZIA 2010 Concorso / Italia

La Passione di Mazzacurati: cinema nel cinema con ironia

di 

Gianni Dubois, che ha la maschera tragica-comica di Silvio Orlando, è un regista cinquantenne ex promessa del cinema autoriale che non riesce a girare un film da 5 anni. Il suo produttore gli ha fatto ottenere la regia del film d'esordio di una giovane star della televisione (Cristiana Capotondi), ma lui è proprio a corto di idee e l'attrice lo ha liquidato. Ed ora si trova costretto dagli eventi a dirigere un manipolo di dilettanti (Giuseppe Battiston, Corrado Guzzanti) nella sacra rappresentazione del Venerdì Santo in un paesino sperduto della Toscana guidato dal sindaco Stefania Sandrelli.

Carlo Mazzacurati torna per la quinta volta in concorso al Lido di Venezia con La Passione [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
mentre la Mostra lo omaggia proiettando il suo film d'esordio Notte italiana in una versione restaurata.

"La Passione non vuole meditare sul mestiere del regista, come hanno fatto alcuni grandi del cinema" dichiara Mazzacurati, "è un film che parla del panico, dell'attimo di vuoto di quando si perde l'ispirazione". E lo fa con grande leggerezza, impiegando il registro comico ai suoi massimi livelli. Per una materia che tocca molto da vicino il mestiere di regista viene sfoderata un'ironia che emerge come specchio dei tempi, ed è pervasa di amarezza. "Siamo arrivati a un punto - riflette Mazzacurati - in cui gli eventi e la loro parodia sono talmente mischiati che diventa difficile generare pensiero che riesca a produrre l'effetto comico; accade che ridi per non piangere e a volte piangi e basta".

Grazie al contatto con la realtà della gente di quel piccolo villaggio, il regista vivrà alla fine la sua rinascita. "Il film è fatto in maniera molto laica. C'è una sovrapposizione dei destini di un povero Cristo e del Cristo della rappresentazione. In un'epoca di perdita profonda della memoria, ho fatto precipitare queste persone disperate e nevrotiche dentro una tessitura e una materia che è il momento più significativo dell'espressione creativa e iconografica italiana, cioè la pittura del '400 e '500".

Prodotto da Fandango in collaborazione con Rai Cinema, il film uscirà nelle sale il 24 settembre in 300 copie distribuito da 01.

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy