VENEZIA 2010 Controcampo italiano
I baci mai dati, un miracolo italiano
Qual è il vero miracolo? Una ragazzina che (forse) vede la Madonna, o una madre che si riscatta di tutti i baci mai dati? Entrambi, suggerisce Roberta Torre, che proprio con I baci mai dati [+leggi anche:
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scheda film] ha aperto Controcampo Italiano.
La ragazzina si chiama Manuela (Carla Marchese), ha tredici anni ed è un’adolescente come tante, con l’mp3 a tutto volume per non sentire le liti tra i genitori (Donatella Finocchiaro e Giuseppe Fiorello), due concentrati di frustrazioni. Una notte, mentre giocano sotto le finestre di casa sua, alcuni coetanei decapitano a pallonate la statua della Vergine che “veglia” sul quartiere. La testa scompare, nascosta in un garage, finché lei, una mattina, confida ai suoi, e alla sorella emule di Paris Hilton, di sapere dov’è finita. Gliel’ha detto, appunto, la Madonna: nessuno le crede, in primis il parroco (Pino Micol), però tentare non nuoce: e, a ritrovamento avvenuto, la voce della visione miracolosa fa presto il giro di Catania (per l’esattezza Librino, metafisica periferia “d’autore” progettata dall’architetto Kenzo Tange, abbandonata a lavori non ancora conclusi al suo destino di spaccio e degrado). Richiamando in casa di questa “sacra famiglia” al contrario frotte di devoti in cerca di intercessioni.
Dopo aver messo in ridicolo la mafia col musical Tano da morire, Roberta Torre prende di mira la religione? No, anzi: si comincia con una statua che scruta e “sceglie” tra la folla la novella Bernadette, senza alcuna tentazione blasfema, e si continua con uno sguardo sulla religiosità popolare, tra parrucchiere più brave con i tarocchi che con le cotonature (una sardonica Piera Degli Esposti) e richieste a dir poco esigenti degli aspiranti miracolati.
Al centro del film, quasi tutto al femminile come spesso il cinema della Torre, c’è soprattutto – spiega la regista – il ritratto di una “donna piccola che diventa una piccola donna”; e quello, speculare, di sua madre, una finta bionda appariscente e delusa dalla vita che dà alla Finocchiaro la possibilità di un’interpretazione divertita, urlata e sopra le righe.
Prodotto da Rosettafilm e Nuvola Film, in collaborazione con Adriana Chiesa Enterprises (che ne cura anche le vendite internazionali), I baci mai dati non ha ancora una distribuzione italiana. E se il vero miracolo, per tanto cinema italiano di oggi, fosse riuscire ad uscire in sala?
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