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VENEZIA 2010 Venice Days / Paesi Bassi

Stokman, l’altra Napoli di Scena del Crimine

di 

Walter Stokman voleva fare un documentario su un coroner, ma a Napoli ha trovato una città piena di storie da raccontare: quelle di Scena del Crimine, lungometraggio proposto ai Venice Days. Le storie che racconta sono legate al mondo sotterraneo di Napoli, prive, per fortuna, di cliché: incredibile ma vero, Stokman non nomina mai la parola “camorra”.

Scena del Crimine si divide in sette “scene”: su un riformatorio minorile, su una donna di mezza età i cui figli hanno problemi con la droga e la legge, su filmati di rapine delle telecamere di sorveglianza, sul coroner di cui sopra e sull’Accademia militare della Nunziatella, tra le altre.

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L’aspetto accurato e le immagini austere evitano l’effetto cartolina, e Stokman mostra la rara sensibilità (per uno straniero) di catturare la città, mitica ed enigmatica, senza la patina poetica e senza glorificare i delinquenti di strada che incontra — e offre anche una divertente e panoramica passeggiata in scooter fra strade strette e garage. La colonna sonora mischia canzoni napoletane e brani al pianoforte con echi di Philip Glass.

Ciò che emerge sono piccole storie di persone che cercano di sopravvivere in una città come un’altra, dove per i poveri le possibilità sono poche. Come nella Scena 6, nella quale Mauro, ai domiciliari, dice: “Ho rubato per dare un senso alla mia vita, per sentirla. Sei morto se non dai un senso alla tua vita”.

Costato 300.000 euro, Scena del Crimine è stato prodotto da Frank van den Engel per Zeppers Film & TV con la partecipazione del canale televisivo olandese VPRO, e sarà nelle sale dei Paesi Bassi il prossimo anno. Le vendite internazionali sono affidate a Wide Management.

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(Tradotto dall'inglese)

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