email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

VENEZIA 2010 Fuori concorso / Spagna

Lope, lo show business di quattro secoli fa

di 

Monstruo de la naturaleza per il "rivale" Cervantes, simbolo (con i colleghi e connazionali Tirso de Molina e Calderón de la Barca) del teatro barocco, ammirato dai posteri - Goethe in testa - per la straordinaria prolificità, Lope de Vega (1562-1635) fu uno dei protagonisti del "siglo de oro" spagnolo. Una biografia, quella del poeta, scrittore e drammaturgo, "tanto ricca da sembrare inventata", spiega Andrucha Waddington, brasiliano in trasferta a Madrid per portare sul grande schermo la vita avventurosa di Lope [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

L'ennesimo biopic in costume? Non proprio, perché in filigrana, dietro la ricostruzione d'epoca figurativamente accurata (nota di merito alla pittorica fotografia di Ricardo della Rosa), si legge più di un riferimento al mondo dello show business di oggi, non troppo diverso da quello di quattro secoli fa. Visto che il buon Lope (interpretato con guascona simpatia da Alberto Ammann, già protagonista di Cella 211 [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Daniel Monzón
scheda film
]
), come tanti cineasti suoi "eredi", dovette faticare non poco per far valere la propria idea di spettacolo, contravvenendo al canone aristotelico e contaminando tragedia e commedia.

Il rischio, di fronte a questo genere di film, è sempre lo stesso: come raccontare un genio senza finire schiacciati dal confronto? Ma se è vero che di Lope, teorico della "vita come palcoscenico" (lo vediamo indebitarsi per pagare un funerale principesco alla madre, e spiegare al fratello che "siamo ciò che la gente crede che siamo"), Waddington non può che restituire solo in parte il valore letterario, è altrettanto innegabile la tenuta formale e narrativa del film. Che infila di gran carriera, in meno di due ore (durata ammirevole, in tempi di kolossal interminabili), avventure di cappa e spada e romanticismo (due i vertici femminili del triangolo amoroso, Leonor Watling e Pilar López de Ayala).

Spigliatezza e spettacolarità sono i meriti non da poco che hanno convinto prima Venezia, quindi Toronto, a inserire Lope nelle proprie Selezioni Ufficiali: anche se più che per la qualità artistica, il biopic finirà per essere ricordato per l'impatto che segna sull'industria cinematografica del suo Paese. Il film di Waddington, infatti, è prodotto per il 30% da Telefonica, il colosso spagnolo delle telecomunicazioni, tornato a investire sul grande schermo per la prima volta dal 2004.

Coprodotto da Antena 3 Films, El Toro Pictures, Ikiru Films con i brasiliani di Conspiraçao Filmes, in partnership con Warner Bros (che ne cura la distribuzione in America Latina), Lope ha esordito in 309 sale spagnole il 3 settembre, distribuito da Hispano Foxfilm, con un incasso di 1,8 milioni di euro ad oggi. Le vendite internazionali sono affidate a Wild Bunch.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy