Viaggio nel Mediterraneo
L'11mo Festival del Cinema Mediterraneo si terrà dal 5 al 13 novembre a Bruxelles. Evento biennale, il Festival è un'occasione per viaggiare, il tempo di una settimana, lungo le assolate rive del bacino del Mediterraneo. Vi saranno rappresentati circa 20 paesi, con un'attenzione particolare alla Turchia, la cui comunità è particolarmente numerosa a Bruxelles.
Dieci lungometraggi in concorso saranno sottoposti al giudizio di una giuria eclettica presieduta dall'attore Claude Brasseur e composta da Arta Dobroshi, Nabil Ben Yadir, Samir Guesmi e Jose-Luis Penafuerte. La competizione offrirà un viaggio lungo il Mediterraneo, a partire dalle rive europee: Plato's Academy [+leggi anche:
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intervista: Constantin Moriatis
intervista: Filippos Tsitos
intervista: Filippos Tsitos
scheda film] del regista greco Filippos Tsitos (finalista Premio LUX 2010 del Parlamento europeo, vedi l’intervista video), La buena nueva di Helena Taberna (Spagna), La isla interior [+leggi anche:
intervista: Dunia Ayaso e Félix Sabroso
scheda film] di Dunia Ayaso e Félix Sabroso (Spagna), Metastases di Branko Schmidt (Croazia) e La prima cosa bella [+leggi anche:
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scheda film] di Paolo Virzì (Italia).
La sezione Panorama propone uno sguardo retrospettivo sulla produzione mediterranea degli ultimi due anni, film non usciti nelle sale belghe o poco esposti, ma che dimostrano la vitalità del cinema mediterraneo in tutti i suoi aspetti. Un'occasione in particolare per (ri)scoprire Dogtooth [+leggi anche:
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intervista: Yorgos Lanthimos
scheda film] di Yorgos Lanthimos (Grecia), premio Un Certain Regard a Cannes nel 2009 e mai uscito in Belgio, e Yo También [+leggi anche:
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scheda film] di Alvaro Pastor e Antonio Naharro (Spagna), Gran Premio del Festival del Film Europeo di Bruxelles, lanciato (molto) discretamente a fine agosto.
Con Medoc, il Festival propone inoltre una ricca selezione di documentari, da un'immersione nella storia del cinema mondiale con Première Passion di Philippe Baron (Francia) a Io, la mia famiglia Rom e Woody Allen di Laura Halilovic (Italia), risposta preventiva all'odierna stigmatizzazione della comunità Rom. Come ogni due anni, il Festival del Cinema Mediterraneo si annuncia come una festa meticcia e speziata sotto le vetrate dell'Orto Botanico.
(Tradotto dal francese)
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