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INDUSTRIA Francia

Rodolphe Belmer (Canal +): "La banalizzazione dei beni culturali distruggerebbe il settore"

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Nel corso del suo intervento agli Incontri Cinematografici di Digione organizzati dall'ARP (società civile degli Autori-Registi-Produttori), Rodophe Belmer, direttore generale di Canal +, pilastro del finanziamento alla creazione cinematografica in Francia (164 M€ di pre-acquisto per 134 lungometraggi francesi nel 2009, ai quali si aggiungono circa 32 M€ via TPS e Ciné Cinéma) ha esposto la sua analisi sulla cronologia dei media e i diritti d'esclusiva. Di seguito, alcuni passaggi.

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"La logica della cronologia dei media è sempre più importante e arguta. Si dice spesso che sia datata, ma anche i contratti americani sono rigorosi e strutturati per compartimenti stagni e consecutivi. Bisogna che i nuovi attori vi entrino e contribuiscano al finanziamento delle opere, che gli operatori di VOD e di SVOD vi si inseriscano con un finanziamento adeguato.

Si passa da un mercato dell'offerta di beni culturali a un mercato della domanda. E questi beni devono essere finanziati sempre meglio, per creare una domanda di prodotti cinematografici che sia internazionale. Quindi, è fondamentale raccogliere la maggior quantità di finanziamenti possibile, e la cronologia dei media, che è la capacità di un film di essere diffuso attraverso più mezzi in successione, deve restare il motore del finanziamento.

Per quanto riguarda i diritti d'esclusiva, la banalizzazione dei beni culturali distruggerebbe il settore. Ma non siamo favorevoli neanche a un eccesso in senso contrario, perché subordinare l'esclusiva alla vendita di altri servizi (triple-play, Ipad…) è un sistema che distrugge il valore. In un mondo ultra frammentato dove regna l'iper-scelta, con una perdita dell'intermediazione legata alle tecnologie, l’esclusiva è indispensabile e sarà ricercata da telespettatori e internauti.

L'iper-scelta spinge ad aggrapparsi a dei punti di riferimento, a dei fornitori affidabili di beni culturali che abbiano un'immagine forte. Tutto ciò passa anche per una differenziazione dell'offerta in un mondo dai contenuti molto vasti, dove i principali aventi diritto, gli studios o Google, hanno la capacità di offrire contenuti fortemente marketizzati direttamente al consumatore finale. Infine, la nostra strategia nel mondo digitale è di proiettare Canal + in un universo tecnologico completo: bouquet di canali, Ipad, Iphone, web TV on demand o in linea, su tutte le piattaforme".

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(Tradotto dal francese)

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