FESTIVAL DI ROMA Extra / Italia
Ad ogni costo: un pusher sentimentale filmato in stile Dardenne
Il primo film, La Rieducazione, costò appena cinquecento euro e fu un piccolo “caso” alla Settimana della Critica di Venezia 2006: ora l’ex collettivo Amanda Flor – che nel frattempo si è ridotto da 4 a 2 autori – torna con un’opera seconda, Ad ogni costo, che mantiene la cifra espressiva dell’esordio.
Anche stavolta, infatti, autoriale (storia a tratti insostenibile, e uno stile che “deve molto allo sguardo addosso ai personaggi dei fratelli Dardenne”) fa rima con amatoriale (un digitale che più sporco non si potrebbe). Può sembrare un controsenso, ma i registi Davide Alfonsi e Denis Malagnino, quest’ultimo anche tra gli interpreti nei panni di un poliziotto corrotto, sanno fare di questa dicotomia la carta vincente del loro lavoro.
Gran parte del merito va a Gennaro Romano, che nella vita fa il barista ma sullo schermo è un talento naturale (“è come un giocatore coi piedi da serie A, ma che non vuole scendere in campo”, riconoscono i due autori: speriamo che qualche altro regista lo convinca a cambiare idea). Nel film è un uomo disperato: vive in una roulotte, non ha lavoro, i servizi sociali gli hanno tolto il figli dopo che l’ex moglie, Luisa (Luisa Cavalieri), è stata arrestata. Per riabbracciarlo è disposto a tutto, anche a tornare a spacciare. Anche a prendere il posto di Luisa come boss del quartiere (siamo a Villanova di Guidonia, alle porte di Roma). Grazie a un indulto, però, la donna esce di prigione: per Gennaro, pusher dal codice d’onore ferreo (niente droga alle madri di famiglia), il peggio deve ancora cominciare.
Se La rieducazione affrontava temi politico-sociali (il lavoro), Ad ogni costo – spiega Alfonsi – “è una tragedia intima, privata. Siamo partiti dall’osservazione della realtà: spesso la famiglia non è più il luogo dove si tramandano i valori, ma l’epicentro di lotte intestine”. Ma può un film tanto duro definirsi “sentimentale”? “Certo – continuano gli autori – perché il motore del dramma è proprio l’amore per il figlio. È una storia che parla di affari di cuori, anche se non come li affronterebbe Moccia”.
Un cinema, quello targato Amanda Flor, orgogliosamente contro il sistema, al di fuori degli schemi produttivi. Ma che presto potrebbe arrivare anche in televisione: la fiction Don Mario, storia tragicomica di un prete dal passato malavitoso, sarà trasmessa da Flop Tv e forse da Fox Italia.
Prodotto a bassissimo budget da Amanda Flor Produzioni e Officine Ubu (che ha sostenuto le spese di post-produzione e dovrebbe distribuirlo in inverno), Ad ogni costo ha la sua prima mondiale nella sezione Extra del Festival del Film di Roma.