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FESTIVAL DI ROMA Concorso / Italia

Io sono con te, l'amore di una madre per cambiare il mondo

di 

Una Maria disobbediente, dolcemente refrattaria alle leggi imposte dai sacerdoti, che insegna al suo bambino a vivere come un uomo libero, secondo i princìpi dell'amore universale. Io sono con te [+leggi anche:
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scheda film
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di Guido Chiesa, quarto film italiano in concorso al Festival di Roma, racconta la nascita e i primi anni di vita di Gesù, suggerendo che, al di là della sua natura divina, all'origine della grandezza di quel profeta ci sia l'educazione e l'amore di una madre.

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"Il cristianesimo - spiega il regista - è l'unica tra le grandi religioni del mondo ad identificare in una donna il principio positivo della salvezza e di un nuovo corso nella storia dell'umanità. A vedere nella madre, dunque nella donna, il cardine dell'intera vicenda umana".

Il film è stato girato in Tunisia con attori locali, molti dei quali non professionisti, ed il ruolo di Maria è affidato ad una quindicenne dal sorriso dolcissimo, figlia di un pastore, Nadia Khlifi. Nadia e gli altri recitano in dialetto tunisino. "Dovevo trovare un ambiente umano e naturale il più possibile vicino alla Palestina di duemila anni fa", racconta Chiesa. "L'ho trovato in Tunisia. E Nadia era la mia Maria ideale. Non volevo rovinare la naturalezza di queste persone imponendogli una lingua non loro. Arabo, ebraico e aramaico sono lingue semitiche, dunque cugine. Così abbiamo pensato che questo era un modo per avvicinare questi popoli". In Italia il film uscirà però doppiato, il 19 novembre con Bolero.

La fotografia di Gherardo Gossi suggerisce la pittura di Caravaggio, Giotto e Raffaello, "ma il mio modello è stato la vera madre di Nadia, che nel film interpreta la madre di Maria, il suo modo pacato di parlare e la sua mimica".

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