19/11/2010

Mentre faceva ricerche per una fiction su una ragazza lussemburghese che si innamora di un soldato americano durante la II Guerra Mondiale, il più prolifico regista del Gran Ducato, Andy Bausch, comprese che gran parte delle storie di guerra raccontategli dalla gente era troppo preziosa per non essere tramandata.

Molto del materiale che Bausch ha trovato è finito nel suo documentario più riuscito: Chocolate, Chewing Gum and Brown Babies, che racconta l'arrivo dell'esercito americano in Lussemburgo durante la II Guerra Mondiale, e come la gente del posto interagì con gli americani, la loro cultura (o la mancanza di essa) e le esotiche cose del titolo lasciate alla partenza (ovvero cioccolata, gomme da masticare e bambini di colore).

Documentari sullo stesso periodo realizzati da altri registi, come Heim ins Reich (2004) e Charlotte: A Royal at War (2008), sono entrati, nei rispettivi anni di uscita, nelle Top10 dei film più visti. Questi titoli avevano però trattato il tema evitando le molte contraddizioni e i dettagli sgradevoli che sono parte di ogni guerra, realtà che Chocolate, Chewing Gum and Brown Babies vuole invece presentare, soprattutto nella sua seconda parte.

Lo sguardo, seppur non troppo critico, mostra le diverse opinioni sui comportamenti e le abitudini degli americani e dei lussemburghesi che interagivano con loro. L'impatto del complesso panorama di quello che viene considerato un episodio ben noto della storia lussemburghese (e tra i protagonisti ci sono non solo sconosciuti, ma anche Hemingway ed il Generale Patton) è, purtroppo, ridotto dalla nostalgica ricostruzione di alcune scene belliche: le fotografie del soldato Tony Vaccaro (intervistato nel film) ed il montaggio d'archivio sarebbero più che sufficienti per illustrare i racconti degli intervistati.

Il film è attualmente in cinque sale lussemburghesi (una distribuzione insolitamente vasta per il Gran Ducato) per Paul Thiltges Distributions, che lo ha anche prodotto.

(Tradotto dall'inglese)