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ESERCENTI Svizzera

Le autorità svizzere tendono una mano alle sale

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Alcuni passi in avanti sono stati compiuti in merito alla scottante questione dell'equipaggiamento in proiettori digitali delle sale cinematografiche svizzere. Su richiesta del consigliere federale Didier Burkhalter, la Sezione cinema dell’Ufficio federale della cultura (UFC) ha infatti annunciato che consegnerà nel giro di qualche settimana al Dipartimento dell'interno un progetto che mira a sostenere la diversità dell'offerta cinematografica sul territorio nazionale. Questo aiuto permetterà agli esercenti che risponderanno ai criteri di programmazione stabiliti dagli esperti della Sezione cinema di raccogliere fino al 50% degli investimenti necessari all'acquisizione di proiettori digitali e di server per le loro sale.

Se questo programma di sostegno sarà approvato da Didier Burkhalter, resteranno due problemi spinosi da risolvere. Il primo riguarda il finanziamento dell'aiuto previsto. Se il Parlamento svizzero dovesse rifiutare di concedere un credito straordinario all'UFC, Laurent Steiert, il capo ad interim della Sezione cinema, non avrà probabilmente altra scelta che di alimentare la cassa del progetto di sostegno alla diversità con una parte dei crediti ordinari destinati al cinema, il che potrebbe provocare forti tensioni in seno alla professione.

La seconda difficoltà riguarda il restante 50% dell'investimento necessario alle sale per equipaggiarsi in digitale. Diversi esercenti potrebbero rivelarsi incapaci di fornire questo saldo. Coscienti del pericolo di desertificazione culturale che la chiusura di alcuni cinema potrebbe generare, in particolare nelle piccole città, sempre più voci si stanno levando affinché i cantoni o le regioni mettano a loro volta in piedi dei programmi di sostegno, come è già stato fatto nel Giura bernese, che rappresenta un riferimento in materia. Restando ogni cantone sovrano in materia di politica culturale, si teme tuttavia che nascano significative disparità nel trattamento che sarà riservato da ciascuno alla regolamentazione della questione.

(Tradotto dal francese)

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